I carabinieri della compagnia di Abano Terme stanno indagando su quello che sembra un attentato di stampo omofobo di cui è stato fatto oggetto il bar “Black queen” della frazione di Monteortone della cittadina termale. L’altra notte i soliti ignoti sono entrati nel locale gay friendly ed hanno vergato alcune scritte sul bancone del locale e su un muro accompagnandole con delle svastiche. Durante il raid i vandali hanno anche dato fuoco ad una tovaglietta del bar e portato via alcune centinaia di euro dal fondo cassa.
“Sono molto deluso ed amareggiato – spiega il titolare del bar Andrea Lorenzin – di fronte a cose del genere viene voglia di non aprire più e credo che lo farò. Non si può sempre combattere contro la cattiveria e l’ignoranza, forse chiudo qui questa esperienza. il locale è aperto da un anno: l’ho pensato sul modello di alcuni locali che frequentavo a Londra, città dove ho vissuto negli ultimi anni e dove sono stato benissimo. Qui evidentemente c’è tutta un’altra aria”.
Solidarietà al titolare del locale e disagio per l’atto intimidatorio viene espressa dal presidente dell’Arcigay del Veneto Alessandro Zan. “Atti come questi – commenta Zan – nacono da un male profondo della nostra società che sta in una politica omofoba, dell’odio e del disprezzo verso le differenze, che lancia dei messaggi discriminatori a partire dal presidente del Consiglio, che usa le espressioni “mi piacciono le donne preferisco andare con le donne piuttosto che con i gay”, che poi si traduce nel favorire la prostituzione monerile. L’attuale scenario è zeppo di figuri che esprimono l’arretratezza culturale di una classe politica omofoba e lontana dall’Europa, che con parole di odio legittima le persone malintenzionate a compiere atti del genere”.
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