Osama BinLaden è morto.Nessuna pietà e nessun processo.Giusto così

 

Osama BinLaden è stato ucciso. E’ giusto così. Era un cancro da estirpare dalla società umana ed è stato fatto. Non provo nemmeno gioia in questo momento, con la Cnn in sottofondo che mostra gente in tutti gli Usa che festeggia con quell’eccessività che rendono gli americani degli eterni bambini. Dieci anni fa 2974 persone sono morte su suo ordine. Le ha fatte uccidere facendo dirottare quattro aerei pieni di persone che stavano andando a lavorare e facendoli schiantare contro il simbolo della convivenza civile, le torri gemelle. Un posto dove lavorava gente proveniente da tutto il mondo. A dare l’annuncio Barak Obama, il simbolo di quel mondo che quelli come Bin Laden non vogliono che cambi. Vorrei che oggi non ci dimenticassimo questi due dati: sono state uccise moltissime persone da questo criminale, sono state uccise in nome di una maniera di vedere il mondo e la vita medievale.

Quello che Bin Laden odiava era il simbolo della globalizzazione, il cuore della convivenza tra i popoli, New York. Gli Usa con tutte le loro contraddizioni, gli hanno risposto oggi con una pallottola in testa, a lui se mai è stato vivo politicamente, era già morto quattro anni fa. Perchè da quattro anni è stato eletto alla Casa Bianca Barak Obama, presidente nato da un immigrato keniano. La risposta ai Bin Laden che girano senza turbante in testa ma con lo stesso seme di odio nel cuore verso il diverso è lo stesso dello slogan di quella formidabile campagna elettorale: “Yes, we can”. Si può. Si può vivere insieme, spostarsi, costruire una vita, una famiglia, un sogno indipendentemente da dove e come si è nati. Perchè se non è così non c’è la libertà. Se la gente non si può muovere e sognare, come può vivere felice? Ogni uomo ha diritto alla felicità. E’ scritto sulla Costituzione americana. E delle volte è addirittura vero

Alberto Gottardo

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