I giornali di qualche giorno fa titolavano: Apertura di Lorenzoni. “Padova est si può fare” (titolo del Gazzettino edizione di Padova) ed aprture simili le facevano venerì anche Mattino e Corriere del Veneto.
L’ufficio stampa personale di Arturo Lorenzoni ha diffuso ieri pomeriggio un comunicato stampa che sembrava nel titolo una autosmentita con frasi finali che però confermano quanto sostenuto dal lorenzoni 1 di giovedì di fronte ai cronisti.
Ora il Lorenzoni 3 affronterà l’assemblea di Coalizione Civica per Padova convocata con la massima urgenza mercoledì sera 22 novembre alle ore 20.45 al Cinema Rex di via Sant’Osvaldo. Sul mega centro commerciale di Corso Australia l’assemblea ha votato a favore della tesi del vice sindaco per un margine risicatissimo. Da capire se anche questa volta si fronteggeranno, come pare, due mozioni: una che vincola il vice sindaco a tenere fede al programma in cui sosteneva che si poteva fare tutto sul vecchio sedime di via Giustiniani, e un’altra che vincola 900 posti letto dove ora sorge il vecchio ospedale, dando implicitamente facoltà a chiudere un occhio sul trasferimento di nuovi reparti a Padova est con conseguente edificazione di torri commerciali e tonnellate di cemento, ipotesi vista come fumo negli occhi dall’ala più pura della Coalizione.
Qui di seguito il comunicato diffuso dall’ufficio stampa del vice sindaco:
«Mi rammarica che oggi la stampa mi abbia attribuito un’apertura verso lo spostamento dell’ospedale a Padova Est, che non ho mai fatto e che non intendo fare. Credo invece che si stia convergendo verso la scelta di partire dalla ristrutturazione del Polo Ospedaliero di via Giustiniani per la riorganizzazione della sanità a Padova. È il punto di partenza corretto per valorizzare la storia della città e privilegiare la rigenerazione delle aree a vocazione sanitaria presenti a Padova. Stiamo chiedendo che rimanga un polo ospedaliero di almeno 900 posti letto con il pronto soccorso nell’area di via Giustiniani. Dall’investimento nell’area attuale si parte per dare alla città una struttura ospedaliera di rilievo internazionale. Se la regione intende finanziare un secondo polo per sostenere l’attività di ricerca, si valuterà dove e come realizzarlo».