Nonostante le università italiane non stiano attraversando un periodo esattamente florido, ci sono zone dell’Italia che, dopo una crisi durata diversi anni, si stanno risollevando dal misero calo di iscrizioni che aveva colpito i diversi atenei. Soprattutto al nord, dove università come quella di Padova hanno fatto segnare un positivo aumento degli iscritti. Ed è proprio la città di Padova a piazzarsi fra i migliori poli universitari del centro-nord, con un aumento delle immatricolazioni dell’8,5%, pari a un totale di oltre 16.000 nuovi iscritti. Una vera e propria eccezione, considerato che l’università di Padova è stata anche una delle poche a resistere alla crisi.
Questo discorso, purtroppo, non vale per le università del sud, sempre più spesso oggetto di un drastico crollo di iscrizioni. Le motivazioni sono sempre le solite, che animano da anni un processo di decadimento delle università italiane problematico e di non facile risoluzione. Innanzitutto la colpa va alle istituzioni che, con i numerosi tagli ai finanziamenti universitari, alle borse di studio e agli alloggi per gli studenti fuori sede, hanno spinto i ragazzi e la classe docente a montare un sempre maggiore disinteresse nei confronti degli atenei. Ed è proprio la classe docente a rappresentare il secondo problema: è anziana, antiquata, demotivata e legata a metodologie d’insegnamento giurassiche. Servirebbe un ricambio generazionale che, negli altri paesi, è avvenuto in totale sintonia con l’avanzare dei tempi, ma che da noi è semplicemente una chimera. Per non parlare, poi, degli altissimi costi d’iscrizione e delle tasse: nonostante le suddette pecche e gli edifici fatiscenti, gli studenti sono costretti a sostenere spese enormi per l’iscrizione, e per mantenersi in altre città.
Per questi motivi, sono tanti gli studenti che stanno migrando verso gli atenei online. In effetti la nuova generazione di studenti, cresciuta a pane e internet, sembra avere intuito che frequentare l’università telematica può essere una validissima alternativa rispetto a quella tradizionale. Grazie ad atenei virtuali come Unicusano, si può seguire una laurea triennale online senza doversi spostare in un’altra città e dunque abbattendo decisamente gli alti costi legati all’affitto e alla vita fuori sede, usufruendo anche di lezioni sempre disponibili e dunque di orari flessibili.
Un ulteriore sintomo della crisi degli atenei italiani è la sempre maggiore adesione degli studenti al Progetto Erasmus+, che gli consente di trascorrere alcuni mesi all’estero e di sostenere gli esami presso le strutture universitarie del luogo. Una vera e propria fuga temporanea dovuta alla scarsissima fiducia nei confronti dei nostri atenei che, sempre più spesso, non riescono neanche a fornire percorsi formativi adeguati alle esigenze degli studenti italiani. E dire che, un tempo, erano le nostre università ad attirare migliaia di studenti stranieri.
- Mercato dell’auto a Padova: continua la ripresa delle 4 ruote anche a gennaio
- Lunedì sera incontro degli ex Alunni Antonianum Padova sull’eccellenza nell’educazione. Relatrice la professoressa Daniela Boscolo