Padova smart city delle imprese, si candida ad essere il cervello delle intelligienze del Veneto. E’ il messaggio che arriva dal convegno di presentazione dello studio di prefattibilità realizzato dal Politecnico di Torino sulla città digitale. “L’obiettivo è quello di costruire una città intelligente, valorizzando il tecnopolo che già esiste a Padova – ha spiegato il vice presidente di Confindustria Gianni Potti nel suo intervento – costituito da tremila imprese hi tech che operano nella zona tra la stazione e Padova sud”. Al progetto “Padova soft city” aderiscono oltre a Confindustria anche Comune, università e la Camera di commercio. Le imprese che operano nel settore Ict e servizi innovativi a Padova creano l’11 per cento del prodotto interno lordo totale, e costituiscono il 22 per cento del prodotto interno loordo di settore a livello regionale. Negli anni della crisi, tra il 2009 e il 2012 le imprese della potenziale soft city sono cresciute del 4,5 per cento e continuano a crescere e creare posti di lavoro. “Stiamo mettendo in moto una rivoluzione culturale – ha spiegato il vice sindaco Ivo Rossi – nell’approccio alla città, dalle scelte urbanistiche fino alla creazione stessa dell’identità urbana dobbiamo renderci conto che è finita l’epoca in cui ognuno fa per sè, nel pubblico come nel privato. E’ essenziale per la sfida della competizione presente e futura essere una città più performante nei servizi, dai trasporti alla sicurezza, per attrarre conoscenza, teste, e di conseguenza finanza e impresa. Questo vuol dire passare dalla Padova in cui piccolo è bello alla Padova smart city”.
La realizzazione dei progetti che nei prossimi mesi daranno forma a questo nuovo modello di visione della città passerà attraverso il coinvolgimento di attori privati e di finanziamenti comunitari dedicati alla infrastrutturazione tecnologica delle città europee. (Ansa)