Padova soft city: le categorie ci credono: in città oltre 4mila imprese del settore dell’innovazione digitale

 

I servizi innovativi rilanciano Padova Soft City. È questo il tema in cima all’agenda 2017 del Coordinamento delle Sezioni servizi innovativi e tecnologici delle categorie economiche della provincia di Padova (Ascom, Cna, Confesercenti, Confindustria, Upa), nato ad ottobre per rafforzare la collaborazione su temi strategici per il comparto e lo sviluppo del territorio. L’esigenza di una svolta “smart” per Padova, nei fatti capitale dell’innovazione digitale con 4.174 imprese e oltre 10mila nella provincia (+13% dal 2009), è messa nero su bianco in un documento che sintetizza le istanze delle associazioni e punta a rilanciare il progetto-pilota per realizzare nel quadrilatero tra Stazione e Zip Sud, passando per Università, Fiera e La Cittadella, l’avamposto della città del futuro fatta di mobilità intelligente, connettività e servizi digitali.

 

«Dobbiamo potenziare la capacità attrattiva di Padova, vera capitale di quel terziario innovativo che può trainare il manifatturiero verso nuove prospettive di sviluppo – sottolinea Ruggero Targhetta presidente Confindustria Padova SIT e primo coordinatore del Tavolo la cui guida avrà rotazione semestrale -. Padova, al 13mo posto nella classifica italiana delle smart cities, è già un polo innovativo di rilievo regionale e nazionale, anche per la presenza significativa di aziende driver. Dobbiamo valorizzare questa vocazione con iniziative concrete su infrastrutture, logistica, pubblica amministrazione, su cui chiediamo alle istituzioni uno sforzo condiviso».

Sul progetto Padova Soft City partiranno nelle prossime settimane gli incontri operativi del Tavolo, quindi la messa a punto delle proposte per una città intelligente, connessa e interattiva.

E se la città smart, rivoluzionata dal digitale è il punto di arrivo, gli imprenditori dei servizi innovativi individuano come condizioni abilitanti una maggiore conoscenza del comparto e una nuova generazione di imprenditori.

«Migliorare la percezione, tra imprese, cittadini, istituzioni, di cosa sono i servizi innovativi e di quale contributo possono dare ad una società avanzata – afferma Targhetta – è il primo passo per rendere riconoscibile un settore in crescita ma spesso invisibile. Pensiamo ad un osservatorio comune e allo studio di un brand condiviso per dare evidenza alle aziende operanti sul territorio padovano».

Una consapevolezza che può crescere solo con più formazione. «Servono percorsi mirati per gli imprenditori, come il master di Confindustria Padova sui Kibs seguito l’anno scorso da trenta imprese, iniziative che favoriscano il networking tra aziende del settore e tra queste e il manifatturiero. Strategico il collegamento con scuola e università, per formare profili qualificati che traineranno l’industria 4.0, dal data scientist al designer engineeer al business analyst, che oggi facciamo fatica a trovare. Decisivo sarà il fattore tempo. In un settore dove sei mesi sono sei anni, occorre accorciare i tempi di decisione, mettendo a fattor comune le migliori esperienze per un territorio più competitivo».

 

SERVIZI EVOLUTI PER LA CITTÀ SMART. PADOVA EPICENTRO VENETO CON IL 23,4% DELLE IMPRESE. A Padova e provincia operano oltre 10mila imprese dei servizi innovativi e tecnologici (engineering e informatica, R&S, comunicazione e marketing, tlc, contabilità, consulenza legale e gestionale), cresciute del 13% dal 2009 ad oggi. Il 29,3% di queste si occupa di servizi di informazione-comunicazione e high tech, il 46,7% svolte attività professionali, il 23,8% fornisce supporto alle imprese come per la selezione del personale. Nella sola città di Padova le imprese del terziario innovativo sono 4.174, il 41,7% del comparto provinciale. Padova, al 13^ posto nel ranking nazionale delle smart cities (era 18^ nel 2014), detiene il primato indiscusso nei servizi ad alto valore aggiunto, che ne fanno l’epicentro veneto (23,4% del totale). Gli addetti del settore in provincia di Padova sono 34.103, il 10,9% del totale.