Dopo una partita, sin lì, poco propositiva, a parte un rigore in movimento sprecato da Bortolussi, forse nessuno più ci sperava. E invece, quello segnato da Spagnoli al minuto 94, peraltro sotto la curva dei padroni di casa, potrebbe davvero passare agli annali come il gol della stagione. Perché ad undici giornate dalla fine (che sono comunque ancora tante) il Padova tiene il Vicenza a distanza di sei punti, che poi diventano sette grazie allo scontro diretto vinto all’andata. E poi perché acciuffare il pareggio al quarto minuto di recupero del secondo tempo, dopo una gara di grande sofferenza tenuta viva da un portiere (Fortin) già di categoria superiore malgrado i suoi 21 anni, potrebbe costituire una mazzata decisiva per le velleità dei biancorossi capitanati dall’ex (fischiatissimo) Ronaldo. Per la gioia, irrefrenabile, dei circa duemila tifosi biancoscudati arrivati all’ombra dei Colli Berici, i numeri del Padova parlano da soli: venti vittorie, sei pareggi e una sola sconfitta in 27 partite, 48 gol fatti e appena 14 subiti. Mister Andreoletti, fin qui un’autentica, piacevolissima sorpresa, dice che “c’è ancora tanto da lavorare”. E per tenere i suoi giocatori sul pezzo, non potrebbe fare altrimenti. Ma dopo essere usciti dallo stadio Menti con il sorriso di chi se l’è vista proprio brutta, la sensazione è che lo scoglio più alto sia ormai alle spalle. E’ vero, all’ultima giornata del 27 aprile (Lumezzane-Padova) mancano ancora due mesi. Facendo tutti i debiti scongiuri, però, il conto alla rovescia può cominciare.
Davide D’Attino