Patty Smith alla Cappella degli Scrovegni ed a palazzo del Bo, ricevuta dal magnifico rettore

 
Patty Smith nello studio del Rettore

Si è detta letteralmente «elettrizzata» di poter visitare palazzo Bo e l’Università di Padova. Ha fatto il giro degli ambienti disegnati da Gio Ponti, architetto a lei noto, e di alcuni degli ambienti storici del «cuore» dell’Ateneo di Padova. Una visita inaspettata e per questo ancor più preziosa: Patti Smith, dopo l’esibizione in Sala dei Giganti – domenica sera – prima di ripartire ha chiesto di poter visitare due gioielli di Padova: la cappella degli Scrovegni e il Bo. Così poco prima di mezzogiorno si è presentata, accolta dal rettore Rosario Rizzuto e dalla prorettrice Annalisa Oboe.
Dopo un colloquio nello studio del rettore, al quale la «sacerdotessa del rock» ha ricordato di conoscere l’Università di Padova già dagli anni settanta, per aver ritrovato il valore scientifico raccontato in una canzone di un amico musicista, c’è stata la visita. Oltre agli ambienti novecenteschi l’artista ha potuto ammirare le aule di giurisprudenza, medicina, l’archivio antico e ovviamente l’Aula Magna. Così come è stata apprezzata la visita al teatro anatomico, luogo dove è nata la medicina moderna.
A colpire Patti Smith, come molti altri ospiti, la cattedra di Galileo, davanti alla quale c’è stata una lunga sosta. Così come la cantautrice ha ascoltato con attenzione la storia di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna al mondo laureata. Una storia di libertà, quella richiamata anche nel motto d’Ateneo, per un’artista che l’ha più volte cantata, e continua a farlo.