Il nuovo centro congressi è una grande opportunità per il rilancio del settore turistico di Padova. C’è però anche bisogno di un forte impegno per recuperare il gap che in questi anni si è creato con molte altre città italiane.
E non penso solo all’urgenza di programmare manifestazioni fieristiche di eccellenza e respiro internazionale, ma anche all’idea di trasformare la fiera, con l’arrivo degli studenti e della facoltà di Ingegneria, nella “Quarta piazza padovana”. Dopo Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta e Piazza dei Signori, un nuovo spazio contemporaneo di incontro, lavoro, studio e intrattenimento per i giovani.
La fiera non dovrà più essere semplicemente un luogo espositivo, ma dovrà aprirsi subito all’intera città. Con particolare attenzione ai ragazzi che hanno bisogno di spazi moderni di aggregazione e divertimento (alleggerendo così la pressione sul Portello e le Piazze) e ai bambini per i quali si possono allestire durante il fine settimana laboratori creativi e didattici in sinergia con le associazioni che lavorano sul territorio.
Ma sarà l’innovazione uno dei temi chiave per il futuro della fiera: penso in particolare ad un modello di Competence Center verticale che possa trasformare il polo fieristico padovano in un vero e proprio Hub dell’Innovazione. Una struttura di ricerca che metta insieme l’Università e il mondo dell’impresa su temi strategici quali salute, biotecnologie, neuroscienze, genomica e biologia, anche in vista della costruzione nuovo Ospedale.
Infine, credo che l’interessante progetto turistico dell’Arena della Musica possa ospitare non solo eventi musicali, ma anche manifestazioni sportive internazionali minori – come per esempio tornei di scacchi, tennis, boxe, padel – che hanno molto seguito e che necessitano di uno spazio ampio per il pubblico.