Perché si fugge dall’Africa? Il Centro universitario di Padova, in collaborazione con i Missionari Comboniani e con il Centro Servizi Volontariato di Padova, pone a tema questa domanda di cogente attualità, in un ciclo di incontri che si dipaneranno da ottobre 2015 a maggio 2016.
Il secondo appuntamento del ciclo è in programma domani, mercoledì 21 ottobre, alle ore 17.30 al Centro universitario di via Zabarella 82 a Padova, sul tema L’africano nell’immaginario, l’immaginario dell’africano: il diverso fa paura? e vede la partecipazione di Silvia Failli (master in studi interculturali, Università di Padova) e la testimonianza di uomini e donne dell’Africa.
Il ciclo di incontri intende coniugare i saperi sull’Africa di esperti e di testimoni significativi per una conoscenza più chiara e approfondita su tematiche di attualità e di interesse comune, in primis sulle migrazioni e con l’obiettivo di uscire dalle solite categorie per addentrarsi in un’analisi che metta in gioco delle conoscenze che fuoriescono dalla propaganda o dal comune sentire. Verranno proposti temi trasversali che, mostrando diverse prospettive, oltre a fornire un quadro il più ampio e critico possibile, possono interessare gli universitari iscritti a diversi corsi di laurea fungendo da iter culturale su questa questione di grande attualità.
In numerosi incontri verrà proposta la testimonianza di chi ha vissuto la fuga in prima persona o da testimone/narratore. Questo tipo di approccio favorirà il confronto diretto con la descrizione di situazioni concrete, storie e problemi che attanagliano la questione africana delle migrazioni.
Indagare le ragioni della fuga potrà stimolare molti a non accontentarsi di ragioni generiche di un esodo che è sotto gli occhi di tutti, arrivando a conoscere le motivazioni per cui una persona ha lasciato la sua terra per rifarsi una vita, quali difficoltà ha incontrato, che “ormeggi ha dovuto sciogliere”.
Gli incontri verranno registrati e resi disponibili anche per chi non ha potuto prenderne parte.
L’iniziativa vede il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova, Fondazione Nigrizia, Caritas Padova e Medici con l’Africa – Cuamm.