Oggi arriva l’annuncio di 80 milioni di euro da parte del Governo alla nostra regione per intervenire sull’emergenza Pfas. Le risorse potranno essere investite sia per gli interventi strutturali, come lavori agli acquedotti, sia per la risoluzione dei problemi ambientali. Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletto, ha annunciato interventi strategici per l’adeguamento e il potenziamento degli acquedotti e per il superamento delle criticità ambientali legate alla contaminazione da Pfas nel distretto delle Alpi Orientali.
“Quello dei Pfas è un problema di cui non si parlava prima del nostro arrivo. Qualcuno aveva provato a sollevarlo, ma veniva schiacciato dai poteri forti che difendono gli interessi delle aziende anziché quelli dei cittadini. Il M5S ha saputo evidenziare il problema e portare le prove del danno che queste sostanze tossiche nell’acqua provocano alla nostra salute – tuona il consigliere regionale M5S Jacopo Berti – la Regione negava, faceva muro, ci dava degli allarmisti. Allora ci siamo rivolti ai cittadini, per fare pressione, e alle istituzioni centrali. All’istituto superiore di sanità e ai ministri”.
Oggi l’annuncio del Governo chiude ameno una questione: “Non siamo allarmisti ma semplicemente realisti. E la Giunta irresponsabile – ammette Berti – Questo è il lavoro straordinario che può fare un’opposizione: scoprire, informare, fare pressione per ottenere qualcosa nell’interesse comune”.
Ora il Movimento 5 Stelle vigilerà sull’effettivo stanziamento e utilizzo dei fondi.
“Speriamo che questo non resti un annuncio, fatto magari in vista della votazione alla Camera della relazione della commissione Ecomafie proprio sulla regione Veneto, che dedica gran spazio alla questione PFAS e discarica di Pescantina – rivela il consigliere – per questo continuiamo a fare pressione affinché entro fine anno i soldi siano reali. Se questi soldi arriveranno, inoltre dovremo vigilare sul loro utilizzo”.
Resta però un grande punto interrogativo sul coinvolgimento della Miteni.
“Ma che fine ha fatto il principio di chi inquina paga? Perché i danni causati dalla Miteni spa devono essere pagati con soldi pubblici e non da chi il danno lo ha causato? – chiede l’esponente del Movimento – Abbiamo già chiesto che sia la Miteni a pagare le spese e cogliamo questa notizia per ribadirlo. L’emergenza va risolta in fretta, quindi vogliamo che i soldi statali arrivino. Ma la nostra idea di giustizia è che l’azienda che ha causato il danno rimborsi lo Stato e paghi la differenza necessaria a completare le opere di messa in sicurezza dell’area”.