Se stai cercando un modo semplice, sicuro ed efficiente per cucinare, è il momento di prendere in considerazione l’induzione.
Una volta considerata un’eccezione, la cucina a induzione ha negli anni preso sempre più piede per via di tutti i benefici che apporta.
Il merito al design e all’efficienza di tale tecnologia. Molti modelli, come i piani a induzione Siemens, oltre ad avere un aspetto elegante dato dal vetro nero abbinato a LED blu o rossi, consentono di unire due zone cottura così da poter usare anche le pentole più grandi. Inoltre, essendo disponibili nelle varianti da 30 e 90 centimetri, si prestano ad essere installati in cucine di ogni dimensione.
Acquista le giuste pentole
Prima di acquistare un piano a induzione, è necessario sapere che servono pentole apposite.
L’induzione richiede pentole e padelle realizzate in metallo ferroso, capaci di aderire alla superficie magnetica del piano cottura. Per verificare se le tue pentole sono compatibili, attacca un magnete alla loro base: se si aggrappa saldamente lo sono, in caso contrario no.
Anche il diametro delle pentole deve avere le stesse dimensioni delle zone di cottura, per un funzionamento ottimale: se metti una pentola troppo piccola su una grande zona di cottura, l’induzione probabilmente non la riconoscerà.
In commercio non esistono solamente pentole e padelle per l’induzione, ma anche elettrodomestici come bollitori e moke progettati proprio per questo tipo di cottura. In caso non volessi o non potessi cambiare tutti i tuoi piccoli elettrodomestici, esistono dei comodi adattatori che assolvono a tale funzione..
Utilizza le giuste impostazioni di cottura
Quando ci si approccia all’induzione, è normale commettere qualche errore. Tuttavia, man mano che si impara a conoscere il suo funzionamento, tutto diventa semplice e si ottengono risultati straordinari.
La maggior parte delle cotture, dalla frittura al saltare in padella, si esegue con l’impostazione media. L’impostazione più elevata viene in genere impiegata per far bollire l’acqua, l’impostazione più bassa per tenere un brodo in caldo o per sciogliere il burro o il cioccolato.
Come prendersi cura del piano cottura a induzione
Uno dei motivi per cui il piano cottura a induzione è particolarmente amato, è la semplicità di pulizia. Non bisogna rimuovere i bruciatori, né strofinare per togliere l’unto e i residui di cibo: una volta rimosse le pentole, il piano diventa subito freddo, e può essere pulito con un panno in microfibra per lucidare il vetroceramica.
Quanto consuma un piano a induzione
Il piano cottura a induzione consente di risparmiare sulla bolletta del gas, ma è davvero funzionale in presenza di un impianto fotovoltaico e di un contratto vantaggioso per l’energia elettrica.
In commercio esistono piani a induzione che ottimizzano in automatico i consumi energetici, e che assorbono solo l’energia necessaria a cuocere il cibo, senza sprechi. In ogni caso, secondo le stime un piano cottura a induzione ha un’efficienza del 90%, mentre un piano cottura tradizionale si ferma al 50%.
Il contatore da 3 kW non è però sufficiente: è necessario aumentare la potenza a 4,5-6 kW.
Se è vero che un piano cottura a induzione porta ad un netto risparmio sui costi del gas, è altrettanto vero che l’energia elettrica è comunque costosa. A fare la differenza tra un piano a induzione e un piano elettrico è proprio l’efficienza del primo: con l’induzione non c’è dispersione di calore.
Per verificare il consumo del modello scelto, bisogna consultare il libretto d’uso per leggere i consumi in Wh/kg. Tuttavia, i produttori non sono obbligati a riportarlo: devono semplicemente dichiarare la conformità al Regolamento 66/2014, che certifica un consumo inferiore ai 200 Wh/kg.
In sostanza, essendo ad alto rendimento, i piani a induzione producono un calore equiparabile a quelli degli altri fornelli, ma il consumo di energia è inferiore. Affinché il risparmio vero e proprio si verifichi, è però necessario adottare soluzioni di risparmio energetico come l’installazione di impianti fotovoltaici e di una pompa di calore..