Polemiche sul nuovo centro commerciale a Due Carrare: Deda risponde con incredulità e richiede un accesso atti

 

DEDA assiste incredula alle recenti esternazioni di personaggi politici, fatte in piazza del paese al megafono (rivolte ai pochi presenti sotto la pioggia di martedì sera) o sui giornali odierni. Specie in casi come questi, il minimo da osservare è il silenzio in attesa della decisione, per il rispetto dovuto verso chi deve assumersi una tale responsabilità: ci riferiamo alla Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto che deve esprimersi entro il 18 aprile sulla proposta di Vincolo Indiretto del Soprintendente di Padova.
Nel caso però c’è ben altro più grave: viene riferito ‘in piazza’ quanto anticipato -su una riferita decisione GIA’ assunta!- dallo stesso estensore del vincolo arch. Alberti, soprintendente e membro della Commissione stessa.

Deda informa di avere già richiesto l’Accesso agli Atti e ai verbali delle riunioni (se avvenute) della Commissione, dopo aver inutilmente atteso una smentita da parte degli interessati, dovuta per la gravità del caso e per l’evidente ‘scorrettezza’ compiuta, che in qualsiasi altro caso in un Tribunale porterebbe alla ricusazione e al cambio di uno dei giudici.
DEDA rimane comunque fiduciosa sull’imparzialità di giudizio della Commissione, conscia della propria esaustiva Osservazione al vincolo presentata: è acclarata e dimostrata l’assurdità del Vincolo, in un ambito abnorme, per dimensioni ed estensione unico in Italia, la cui proposta appare superficiale nello studio di situazioni già consolidate, ‘in toto’ dimentico dei diritti già acquisiti, privo di elementari controlli (ad es. viabilità) su quanto già approvato e inserito nei vari strumenti di pianificazione in loco…
Attendiamo quindi fiduciosi, coscienti dell’eccezionale lavoro che abbiamo svolto nella massima qualità progettuale, rispettosa di TUTTI i vincoli visuali già previsti e riconfermati da decenni (come doveroso) a favore del Catajo.