Presentato il volume che racconta storie e tesori del cortile antico a palazzo del Bo’

 

È una delle testimonianze più eloquenti e significative della storia plurisecolare dell’Università di Padova e al tempo stesso uno spazio vivo e vitale collocato all’interno del palazzo cinquecentesco di via VIII Febbraio. Si tratta del Cortile antico del Palazzo del Bo, al quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha dedicato un volume presentato oggi a Palazzo del Bo dal rettore dell’Ateneo patavino Giuseppe Zaccaria e dal presidente della Fondazione Antonio Finotti.

La pubblicazione fa parte di una collana che la Fondazione ha ideato, sostenuto e promosso a partire dal 2010 per far conoscere alcuni tesori d’arte restaurati nelle province di Padova e Rovigo e segue i volumi dedicati rispettivamente alla Casa della Rampa, a Palazzo del Monte di Pietà, alla Chiesa di Santa Sofia e alla Scuola della Carità per quanto riguarda Padova. Pubblicazioni rivolte non solo agli storici dell’arte, ma anche agli appassionati di storia dell’arte e di storia tout court.

Il volume sul Cortile antico, curato da Stefano Zaggia ed edito da Skira, descrive e valorizza gli ultimi interventi di restauro sostenuti dalla Fondazione oltre che dal Comune di Padova e dall’Università di Padova. Al contempo illustra i diversi restauri che si sono succeduti nel tempo (e che in anni recenti hanno coinvolto anche le Soprintendenze), includendo persino quelli rimasti sulla carta. Un lavoro, quello portato avanti dagli autori, accurato e rigoroso dal punto di vista scientifico, frutto anche dell’esame della ricca documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Venezia.

La pubblicazione presenta i saggi di Stefano Zaggia (Il cortile antico: cuore e anima della città), Ludovica Galeazzo e Federica Romaro (Restauri, integrazioni e modifiche tra Ottocento e Novecento), Ileana Della Puppa e Francesca Marcellan (L’intervento della Soprintendenza nei restauri degli stemmi dal 1980 a oggi), Giorgio Galeazzo (Il restauro del cortile antico: recupero e tecnologia), Franco Benucci (Gli stemmi: storia e memoria araldica. Riscoperte e nuove conoscenze dal restauro del cortile antico); Enrico D’Este (Il restauro: dal progetto alla realizzazione).
Ciò che emerge in modo evidente è l’attenzione costante di cui nel corso del tempo è stato oggetto questo bene e il suo profondo legame con le vicende storiche del Bo, fra gli edifici più rappresentativi della città.

Il Cortile antico è oggi aperto al pubblico che può conoscerlo attraverso visite guidate rivolte tanto ai padovani quanto ai turisti. Una scelta dell’Università condivisa dalla Fondazione con cui si vuole offrire agli amanti della cultura la possibilità di apprezzare ancor di più questo luogo.