Problema amianto: come effettuare lo smaltimento a Padova

 

A trent’anni dalla messa al bando dell’amianto in Italia c’è ancora molto da fare.

I dati ufficiali sugli effetti dell’esposizione a questo materiale fibroso cancerogeno sono allarmanti: secondo l’Unione Europea sono oltre 80 mila i decessi in Europa riconducibili a patologie legate all’amianto, mentre in Italia l’Istituto Superiore di Sanità ha calcolato oltre 4.100 morti nel periodo 2010-2016 attribuibili alle conseguenze dell’amianto.

Si tratta senza dubbio di un problema sottostimato, che colpisce in modo più o meno grave tutte le regioni italiane.

 

Amianto: qual è la situazione a Padova?

Anche a Padova e in tutto il Veneto esistono ancora molti siti da bonificare, considerando l’incompletezza della mappatura attuale. Recentemente, Uil, Cisl e Cgil Veneto hanno lanciato l’allarme sui rischi per i lavoratori legati all’esposizione all’amianto, un materiale cancerogeno e il primo responsabile per il mesotelioma.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Inail del 2021, in Veneto sono stati registrati 2.444 decessi a causa dell’asbesto dal 1993 al 2018, numeri elevati che richiedono un maggiore impegno da parte delle imprese e delle Istituzioni. Dai dati Arpav, dei 1.348 siti contaminati da amianto censiti in Veneto 796 devono ancora essere bonificati.

In caso di dubbi sull’eventuale presenza di amianto nella proprietà è essenziale rivolgersi subito a unazienda specializzata.

Si tratta di realtà qualificate e autorizzate come Mosaiko, impresa di riferimento del padovano che mette a disposizione diverse tipologie di intervento, sempre tenendo conto delle specifiche necessità di ogni situazione: per maggiori informazioni in merito al servizio rimozione eternit, si può consultare la sezione dedicata “smaltimento amianto Padova” del sito web dell’impresa.

Come funziona lo smaltimento dell’amianto

In queste circostanze, il primo passo è il sopralluogo da parte della ditta, affinché un tecnico esperto possa visitare il sito da bonificare ed effettuare una serie di controlli accurati.

In un secondo momento viene realizzato il preventivo dettagliato dell’intervento, per conoscere i costi dei lavori e le soluzioni disponibili. In seguito viene sviluppato il progetto dell’intervento, tenendo conto della sicurezza degli operatori e della qualità del servizio, per essere certi di rimuovere tutto l’amianto presente in modo sicuro ed efficiente.

Dopo aver eliminato tutto il materiale contaminato viene realizzata la nuova copertura, per mantenere l’interno del fabbricato in condizioni ottimali. Infine l’amianto viene smaltito secondo la legge, con il trasporto in sicurezza verso i centri di raccolta autorizzati più vicini.

In alcuni casi l’intervento può richiedere ulteriori lavori di bonifica, ad esempio il risanamento di terreni contaminati e falde acquifere, attraverso un’operazione minuziosa di pulizia per un’adeguata bonifica ambientale del sito compromesso.

Tutti questi passaggi devono essere documentati come previsto dalle normative di legge, seguendo una serie di adempimenti burocratici essenziali per certificare lo smaltimento dell’amianto in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle leggi di tutela ambientale e sanitaria.

Soltanto in questo modo è possibile trattare l’amianto in maniera efficace e sicura, per rendere nuovamente vivibile un edificio o un sito produttivo con la serenità di un ambiente finalmente privo dai rischi legati all’esposizione alle fibre di amianto.

Gli incentivi disponibili in Veneto per la bonifica dell’amianto

Per rendere più sostenibile la bonifica dell’amianto a Padova e in tutto il Veneto esistono degli incentivi disponibili.

In particolare, è possibile usufruire del contributo a fondo perduto ISI Inail fino al 65%, valido per la bonifica dell’amianto e il rifacimento delle coperture industriali. Si tratta di un contributo fino a 130 mila euro valido per il 2022, applicabile alle attività di bonifica, rimozione e rifacimento della copertura contaminata.

La presenza dell’incentivo ISI Inail offre un supporto economico considerevole, per mettere in sicurezza la copertura industriale beneficiando di un importante sostegno pubblico. Allo stesso tempo, l’intervento può rappresentare un’opportunità per migliorare l’efficienza dello stabilimento industriale, ad esempio scegliendo una copertura energeticamente più efficiente e performante, per ridurre gli sprechi termici e ottimizzare l’energia utilizzata dal sito di produzione.

Dalle coperture metalliche a quelle plastiche e traslucide, dopo aver rimosso e bonificato l’amianto del tetto è possibile installare una nuova copertura adatta alle proprie esigenze aziendali, in grado di rispettare le caratteristiche tecniche dell’edificio e garantire vantaggi importanti in termini di risparmio energetico e durevolezza.

Ciò consente non solo di ripristinare la sicurezza del luogo lavorativo, ma anche di migliorarne la sostenibilità ambientale e recuperare parte dei costi nel lungo periodo attraverso la riduzione delle spese energetiche per l’alimentazione dello stabilimento.