I crediti elettorali non sempre sono un buon affare per la città. E’ questa la lezione che si potrebbe trarre dal naufragio miserissimo che ha fatto il progetto presentato dal Comune di Padova in partnership con l’associazione Acc (molto attiva durante la campagna elettorale con ronde e dirette televisive su degrado e insicurezza). Sarà stata sfortuna, sarà stata palese incompetenza, fatto sta che mentre a Treviso l’amministrazione comunale che ha redatto il progetto di rivitalizzazione del centro storico, porta a casa 700mila euro di contributi a fondo perduto (clicca qui per leggere la notizia sul sito della Confcommercio trevigiana) a Padova gli euro arrivati sono zero.
Cosa non ha funzionato non è dato a sapersi ma che qualcosa stia cambiando lo si vede guardando in controluce le nomine fatte da Massimo Bitonci la settimana scorsa di nove “consigliere delegati” delle specie di vice assessori con deleghe molto precise.
La delega al commercio infatti non è andata, come molti si aspettavano in Acc, presieduta da Massimiliano Pellizzari, alla zia Vanda Pellizzari, consigliere comunale. La vice assessore al commercio è infatti Elisabetta Beggio, fedelissima leghista, che fece tiket con Stefano Fasolo detto Badole, destinatario anche lui di una delega al volontariato.
Per Vanda Pellizzari e quindi di fatto per Acc un contentino al sociale. Furiosi si sono susseguiti i messaggi degli attivisti di Acc che sulla chat whatsapp hanno dato sfogo a tutta la loro delusione denunciando come la delega al commercio toccasse quasi per diritto natuale a Vanda. Niente da fare. A guardare i risultati del bando regionale verrebbe quasi da dire, per fortuna. La prossima volta, magari se si lascia fare sindacato e progettazione del commercio a chi la fa da mezzo secolo, magari si potrà sperare in risultati migliori.