“Andatevene, avete rotto” contro famiglia con due ragazzi autistici

 

Sul Corriere del Veneto e sul Mattino di oggi si racconta di uno spiacevole episodio capitato ad una famiglia con due figli autistici che getta un’ombra di cattiveria su un tranquillo condominio di San Carlo. «E’ da anni che vi dobbiamo sopportare. Avete creato danni incalcolabili. Qui è una casa civile non un Cottolengo. Ve ne dovete andare. Ve ne dovete andare. Ve ne dovete andare».
Questo il contenuto di un foglietto strappato da una agenda, scritto a matita in stampatello con la grafia di un ragazzino, con frasi come queste è stato trovato la mattina del 27 settembre sul pianerottolo di casa da Lilia Manganaro, ex consigliere comunale a Padova, da 31 anni battagliera esponente dell’Anffas prima padovana e poi nazionale. 
Lilia Manganaro è entrata a far parte dell’associazione che cerca di dare una vita quanto più piena ai portatori di handicap da quando i suoi due figli, gemelli, hanno iniziato a manifestare i primi segni di quell’enigmatica malattia che è l’autismo. I suoi due ragazzi, diventati uomini senza aver mai potuto darle la gioia di sentirsi chiamare mamma, fisicamente sono sani. Hanno però difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno. Lo fanno a modo loro, sempre in silenzio. Nei momenti di crisi uno dei due urla e si batte i pugni in testa. L’altro corre per casa e salta. Non capita troppo spesso, e quando succede in casa c’è sempre al loro fianco mamma Lilia e papà Giorgio, che hanno cresciuto i loro figli con tutto l’amore che una coppia di genitori è capace di avere per due figli speciali.
«Da quel giorno faccio fatica a dormire – spiega dopo essersi asciugata una lacrima Lilia Manganaro – con mio marito abbiamo anche pensato di andarcene. Traslocare per i miei due figli sarebbe un trauma. Sono abitudinari, si sentirebbero comunque scombussolati. Ma stare qui con l’angoscia di sapere che c’è una persona che ci minaccia con frasi improponibili ci da una grande amarezza e ci fa anche paura. La vicenda di Erba è iniziata così. Ed i miei figli sono indifesi, tremo all’idea che qualcuno possa fare loro del male».