Si chiama “Campo(longo) di lavoro” l’iniziativa promossa da Avviso pubblico e dal comune di Campolongo Maggiore (Venezia) che verrà presentata stamattina a Padova dal coordinatore regionale ed assessore comunale a Padova per le politiche educative Claudio Piron. L’iniziativa, che prevede il reclutamento di un centinaio di volontari tra gli studenti delle scuole superiori del padovano, è volta a recuperare alcune aree dell’ampio parco dell’ex villa del boss della Mala del brenta Felice Maniero. La sua villa, sulla strada statale che attraversa Campolongo Maggiore, era stata negli anni ’80 un simbolo di potere. Da quando è stata confiscata e assegnata al Comune del veneziano, costituisce invece uno dei più riusciti esempi nel nord Italia di riconversione di beni sottratti alle mafie. “Si tratta di una serie di attività che stanno sostenendo la rinascita in senso legalitario della casa di Felice Maniero – spiega Claudio Piron, referente di Avviso Pubblico in Veneto – il fatto di mandare i ragazzi in campi di lavoro proprio in quello che era il covo del boss soprannominato “faccia d’angelo” serve ad affermare il principio che lo Stato può vincere le mafie. Questa villa – spiega il referente veneto della rete degli enti locali e delle regioni per educazione civica e lotta alle mafie – è diventata un simbolo di come si possa tramutare una storia di criminalità in un esempio di vittoria dello Stato. La cosa più grave che può succedere alla criminalità organizzata è portargli via il segno e il frutto del potere. Ad aprile andremo come Comune con un centinaio di ragazzi delle scuole superiori in Puglia per un viaggio della legalità a Mesagne per incontrare le cooperative di Libera Terra della zona, ed incontreremo sindaci e amministratori che hanno subito attentati in queste settimane. Perchè la legalità non è un principio vuoto che si impara sui banchi di scuola, ma va invece incarnata e respirata tutti i giorni”.
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