Dal senatore del Pd Paolo Giaretta riceviamo e pubblichiamo:
Il discorso di Berlusconi alle Camere non mi ha deluso. Perchè non mi ero mai illuso. Che ci fosse la sua capacità e volontà di fare uno scarto, di fare una necessaria autocritica su cui rifondare una nuova iniziativa governativa. Di fare un appello etico agli italiani, per una solidarietà nazionale basata su principi di equità e condivisione. In parte non voleva, in parte non sapeva, in parte non poteva.
Eppure avrebbe potuto scegliere un taglio diverso, che ci avrebbe anche potuto mettere in difficoltà. Non dico farsi da parte. La Lega al Senato ha indicato la Germania come modello, dicendo per la verità anche cose condivisibili. Si sono però dimenticati di dire che in Germania un presidente del Consiglio con le responsabilità private e pubbliche come quelle di Berlusconi se ne sarebbe dovuto andare da tempo, per una rivolta etica prima che politica.
Avrebbe comunque potuto dire: intendo ritirarmi alla fine della legislatura, ma utilizzare questi due anni per un piano incisivo di riforme, da quella elettorale per ridare potere al popolo (davvero) a quelle che servono per la competitività del paese. Collegare l’incontro con le parti sociali ad una iniziativa politica e parlamentare. Illusioni che non ho coltivato.
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