Riportiamo qui di seguito integralmente il comunicato diramato dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Padova Maurizio Saia in merito a un video che ha destato parecchio scalpore e che ritrae un gruppo di quattro vigili urbani alle prese con una persona che chiedeva la carità vicino a Prato della Valle ieri (clicca qui per leggere la genesi del video e per vedere il filmato). Questo il comunicato:
Ieri presso Prato Valle all imbocco con via Umberto I un accattone rumeno privo di parte di una gamba e con due stampelle chiedendo insistentemente la questua al punto di insultare la gente che non si fermava e in qualche caso minacciarla ma anche colpirla con una stampella, era oggetto di diverse segnalazioni alla centrale operativa della Polizia Locale oltreché a quella dei Carabinieri (telefonate registrate). Interveniva una squadra delle Attività Economiche della Polizia Locale di servizio in Prato per contrastare l’attività abusiva di vendita prodotti contraffatti. Il soggetto, poi individuato come di nazionalità rumena, iniziava ad inveire contro gli agenti alla sola richiesta di esibire i documenti. Tentava ripetutamente di colpire gli agenti con le stampelle inizialmente riuscendovi. Con professionalità e nel tentativo di calmarlo gli agenti si allontanavano di qualche metro. Ma il soggetto non riuscendo a raggiungerli iniziava atti di autolesionismo dandosi addosso le stampelle in particolare in testa. Gli agenti a questo punto lo immobilizzavano per evitare l’autolesionismo. Il rumeno veniva portato in ambulanza al pronto soccorso con una notevole difficoltà tentando di picchiare chiunque gli capitasse a tiro. Il medico che lo visitava decideva di NON effettuare il Trattamento Sanitario Obbligatorio ritenendolo perfettamente in grado di intendere e volere. Ciò manteneva valide le denuncie fatte dagli agenti per minacce , resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale (degne di nota le frasi che più usava contro gli agenti fra le quali all’unica donna agente “succhiami sto …”). Il medico riscontrava altresì altre ecchimosi vecchie da probabili lesioni od autolesioni precedenti. I fatti si sono svolti sotto gli occhi di alcuni cittadini che hanno dato la loro disponibilità a testimoniare sulla correttezza dell’attività degli agenti.
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