Un passaggio storico per l’emittente veneta che viene così spiegato da Barbara Barbieri, responsabile del progetto Sherwood: “In questi 35 anni non abbiamo mai smesso di sperimentare, di metterci continuamente in discussione, di cambiare, convinti che la comunicazione non fosse un terreno secondario ma centrale della nostra attività politica e sociale. La nascita di questo sito e del passaggio della radio sul web è un altro passo di questa lunga storia, che fa i conti con quello che in questi ultimi anni siamo diventati.”
Così, spiega Barbieri: “Radio Sherwood si è affermata sempre di più sul terreno della proposta musicale e culturale, un’alternativa, come l’abbiamo sempre definita, nel panorama radiofonico delle emittenti commerciali. Ma siamo anche Sherwood Festival, un festival indipendente, un’anomalia tra gli eventi di questo tipo almeno a livello nazionale, che di anno in anno cresce sempre di più, il festival è l’espressione di una comunità sociale e politica che non ha mai smesso di sognare un mondo diverso e più giusto, ma anche uno spazio pubblico vivo, attraversabile da tutti e in cui la musica, il teatro, l’arte, la scrittura, gli incontri e i dibattiti sono l’occasione per ridurre le distanze di punti di vista, di età, di approccio che spesso rendono complesso il vivere insieme, in comune. “
Così Sherwood Festival, nell’ultimo anno, non si è concluso con la chiusura dei cancelli del Parcheggio dello Stadio Euganeo ma è continuato con la proposta di eventi musicali dal vivo grazie alla collaborazione con il Centro Sociale Rivolta P.V.C. di Marghera, durata tutta la stagione.
“Continueremo ad essere una radio, in web, anche in streaming video, un potente strumento di comunicazione che abbiamo iniziato a sperimentare a partire dall’edizione 2010 del Festival e che abbiamo sfruttato per proporvi i live e gli incontri che proponiamo negli spazi sociali. La scelta quindi di investire risorse dal dispositivo radio FM verso la comunicazione online globale, non è semplicemente legata alla tendenza del momento. Le potenzialità che oggi ci offre la rete e lo sviluppo sempre più veloce delle nuove tecnologie, che sta tutto dentro al mondo che viviamo fin a cambiare le nostre stesse abitudini, ci permette di lavorare su un progetto che non ha limiti, se non i nostri.”
Conclude Barbara Barbieri: “La multimedialità è al centro del nostro progetto. Sarebbe sbagliato leggere come un “abbandono” di qualcosa, la dismissione di frequenze in etere, il passaggio che abbiamo deciso di compiere per rendere possibile lo sviluppo del web: non si abbandona nulla, se non la pigrizia che a volte rischia di assalire chiunque possa vantare una storia di 40 anni! La sperimentazione della piattaforma multimediale ci consente oggi una nuova nascita. Lo spirito invece è esattamente quello per cui, tanto tempo fa, a qualcuno venne in mente di accendere un trasmettitore e di mettersi a parlare dentro un microfono mentre la vita esplodeva sulle strade.”