Il raviolo al Granchio Blu di Artusi sbarca nel grande mare di Eataly

 

È stato il ‘tormentone’ dell’estate 2023, e, anche in questi primi scampoli del 2024 non ha mai smesso di far parlare di sé. Di chi si tratta? Del Callinectes sapidus – meglio noto come granchio nuotatore o granchio blu – ovviamente. Il temibile crostaceo alloctono proveniente dall’Oceano Atlantico si è guadagnato le prime posizioni in termini di popolarità, grazie alla sua voracità che lo ha reso protagonista di una vera e propria battaglia Uomo/granchio che non si è ancora sopita, anzi. Con l’inverno e l’arrivo della stagione fredda la sua proliferazione ha avuto una timida battuta d’arresto, ma, esperti e mondo scientifico sono unanimemente concordi che ritornerà alla carica già in primavera. Nel mentre la produzione nostrana di vongole veraci si è praticamente azzerata (non solo per colpa del granchio blu ma anche di anossia, inquinamento e over fishing) e i pescatori/allevatori di Veneto ed Emilia-Romagna sono da mesi in agitazione per richiedere un sostegno concreto alle istituzioni per salvare le proprie attività.

Alcune imprese delle regioni maggiormente colpite hanno così deciso di coniugare la propria vocazione e il legame con il territorio per reagire proattivamente all’emergenza, sfruttando le qualità del crostaceo alieno: tra queste il Pastificio Artusi della provincia di Padova è stato il primo a introdurne la polpa nel ripieno dei suoi ravioli e a riuscire addirittura ad esportarli in Francia.

Ma è proprio in questi giorni che è giunto un ulteriore riconoscimento: Eataly –  gruppo specializzato nella vendita e distribuzione di prodotti alimentari italiani di alta qualità che si appresta a compiere 17 anni di attività – ha infatti comunicato sui propri canali social l’invito a provare i ravioli di granchio blu.

La pasta ripiena della polpa del cosiddetto ‘killer dei mari’ viene servita nei ristoranti di Eataly Torino Lingotto, Milano Smeraldo, Roma Ostiense, Genova e Trieste  in maniera essenziale ma efficace con una ricetta a base diburro fuso ed erbe aromatiche.

Enrico ed Alberto Artusi hanno creduto per primi in questo progetto e ne rivendicano orgogliosamente l’aspetto etico: “Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa. Abbiamo condiviso con Eataly la scelta di promuovere una filiera del granchio blu incentivandone un consumo consapevole. Il nostro granchio proviene esclusivamente dal Mar Adriatico, e il suo consumo aiuta a promuovere tutta l’economia del territorio in maniera sostenibile a partire dalla pesca.”