Al presidente del Veneto Luca Zaia interessa “solo l’agitazione politica di una maggiore forma di autonomia”. A sostenerlo, dopo l’intervento del governatore al congresso della Lega Nord, il sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa. “Non sia mai che si entri nel merito delle materie su cui si rivendica la competenza – ha aggiunto – Sarebbe la fine di una messinscena che con regolare cadenza viene posta in cartellone da almeno tre decenni”. Se Zaia, ricorda il sottosegretario, sostiene che “con Roma e con il governo non si tratta piu'”, Bressa si chiede “quando mai avrebbe trattato? Non lo fece nel 2008, non intende farlo oggi. Che non voglia e non sia interessato ad alcun negoziato con il governo di Roma, che metterebbe fine alla pantomima separatista, e’ d’altra parte certificato dalla richiesta di negoziato avanzato dalla giunta Galan Zaia nel dicembre del 2007, che Zaia, diventato ministro all’inizio del 2008, ha ritenuto di non prendere in considerazione”. “Zaia che nel Veneto urla e sbraita e’ lo stesso che quando detiene il potere a Roma se ne infischia del Veneto. Federalista nella rivendicazione, centralista nella considerazione. A lui interessa solo il suo referendum, quello su di lui. Il Veneto viene dopo. Altro che prima i veneti. Da parte sua il governo, come piu’ volte ribadito, continuera’ ad aspettarlo, nell’interesse del veneto che crede nell’autonomia e alla leale collaborazione con lo Stato”, conclude Bressa. (AGI)
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