Referendum sulla moschea a Padova: l’intervento di Gianni Berno

 

Dal capogruppo del Pd in consiglio comunale Gianni Berno riceviamo e pubblichiamo:(nella foto il capannone ex officina che ospiterà la moschea a Ponte di Brenta)
L’attuale Presidente leghista del CdQ6 ben sa che ogni tanto lanciarsi contro le moschee fa notizia; la sua passeggiata con maialino gli ha dato in passato una insperata visibilità. Ora non essendo in grado di far parlare di sé mediante progetti e proposte per il Quartiere 6 che è come una nave senza timone, preferisce lanciarsi sulla questione Moschea in Via Ippodromo.Siamo alle solite e conosciute dinamiche leghiste apprese dal maestro Bitonci; incentivare la  paura e non fare nulla per l’integrazione.

Eppure immigrazione-integrazione sono temi di stretta competenza di chi come la Lega siede nella stanza dei bottoni del governo nazionale e regionale. Ma poiché proporre una progettualità è molto più difficile che incentivare la paura allora si continua come un disco rotto a sollevare i problemi e mai a sforzare un po’ l’intelligenza per proporre qualche soluzione.

Eppure Boron ne avrebbe di cosette a cui dedicarsi. A proposito di integrazione abbiamo ad esempio Cave e Brusegana che avrebbero ben bisogno anche della collaborazione del Quartiere 6 per lavorare su progetti rionali di integrazione. Ma è molto più comodo per Boron aspettare che sia il Comune a muoversi per poi se possibile attaccarlo.

Come per il caso del mercatino rionale proposti dalla Parrocchia di Cave; è stato il gruppo consiliare del PD a farsi carico di formalizzare la proposta insieme al sottoscritto all’Ass. Marta Dalla Vecchia affinché la proposta fortemente incentivata dalla Parrocchia potesse diventare una iniziativa permanente e strutturata recepita nel regolamento dei mercati rionali di vendita diretta di prodotti agroalimentari. Cosa faceva nel frattempo il presidente Boron?

Invece c’è bisogno di una progettualità dove comune e quartieri insieme lavorino per dei patti di comunità tra residenti storici e neo residenti di origine straniera. Penso a patti di condominio, a percorsi di reciproca conoscenza, ad interventi educativi sul rispetto delle regole che la nostra comunità si è data ma che è necessario ribadire e condividere; quali proposte mette in campo per il quartiere 6 il presidente leghista specie per quei rioni come Cave o Brusegana dove la percentuale di cittadini extracomunitari è più alta?

La sua soluzione è negare il problema e togliere la possibilità a chi desidera pregare di esercitare il proprio culto? Eppure nello stesso quartiere 6 ci sono altri luoghi di preghiera di altre religioni che sembrano non toccare Boron!

La questione è molto semplice: dalla Lega dei vari Boron e del suo maestro Bitonci non viene una sola proposta su questi temi perché da un lato la progettualità non c’è e dall’altro sanno bene che sul breve periodo paga di più la protesta (la famosa Lega di lotta e di governo). Ma nel medio periodo – e ora ci siamo –  la Lega si scopre vuota, senza proposte se non quella di portare i ministeri al nord. Caro Boron è ora di sedersi ad un tavolo e lavorare per la soluzione dei problemi come fanno alcuni altri suoi colleghi presidenti. Sennò a cavalcare i referendum sulle moschee non si va lontani e soprattutto non si risponde ai problemi dei cittadini del proprio quartiere.

Gianni Berno Capogruppo PD Consiglio Comunale Padova