Si è svolto ieri pomeriggio nella sala grande del complesso di AltaVitaIra di via Beato Pellegrino il convegno “Terminalità e residenzialità” organizzato dall’isttuto che da 210 anni si occupa della salute dei padovani più longevi e bisognosi di cure.
“Se possiamo dire con orgoglio di mantenere fede al mandato della nostra comunità – ha spiegato il presidente Stefano Bellon introducendo la giornata di lavori – lo dobbiamo a tutti i collaboratori della nostra istituzione. A loro va il nostro ringraziamento: durante questi due anni di presidenza ho visto nei loro occhi e nelle loro mani una grande passione. Le sfide che abbiamo davanti, in primis la cronicizzazione delle malattie, richiedono sempre più formazione. E noi stiamo puntando moltissimo su questo aspetto. La competenza di chi si occupa, a tutti i livelli, dei nostri ospiti, è la leva per migliorare la qualità della vita delle persone di cui siamo chiamati a prenderci cura”.
Parlando del convegno di oggi, aperto dall’intervento del professor Mario Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo di ricerca geriatrica di Brescia, Stefano Bellon ha aggiunto: “Il convegno è un ulteriore passo sul cammino dell’attenzione a tutte le fasi della longevità che stiamo percorrendo negli ultimi anni con tutti i livelli dei nostri medici ed operatori, il lavoro sul team building è avviato e sta già dando i suoi frutti. In questo contesto la riflessione sulla terminalità è importante. Ci siamo dotati da alcuni mesi della stanza dell’ultimo miglio per garantire ai nostri ospiti ed ai loro familiari più dignità e privacy possibili nel momento culminante dell’esistenza. Inoltre lavora a pieno ritmo il comitato etico che ci aiuta anche da un punto di vista scientifico a mantenere sempre prioritaria sopra tutto la centralità della persona ospite delle nostre strutture”.
Al convegno erano presenti anche l’assessore al sociale del Comune di Padova Vera Sodero e l’ex ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia.
In qualità di relatore del convegno è intervenuto anche il dottor Roberto Ramon, che ha portato l’esperienza del centro servizi palazzo Bolis a Selvazzano Dentro. “Stiamo lavorando da tempo sul miglioramento dell’assistenza alle persone con cronicità – spiega il dottor Ramon anticipando alcuni dei temi che saranno trattati nel convegno – aumentare la qualità della vita è possibile anche per quegli ospiti che, in quanto cronici, conoscono già l’esito delle progressione della propria infermità. E per farlo oltre ai protocolli medici e farmacologici, lavoriamo in maniera multidisciplinare, con professionalità quali fisioterapisti, logopedisti ed operatori che, tutti insieme in squadra, non devono far mancare una componente fondamentale: il rispetto e l’ascolto del paziente come persona. A volte una piccola attenzione, far sentire la propria vicinanza di medico o di operatore, serve quanto una medicazione ben fatta o una medicina somministrata correttamente”.
- Pensioni e lavoro: la riflessione della Cisl di Padova e Rovigo in occasione delle celebrazioni del primo maggio
- Notte “fragolosa” a Camposampiero: streetfood e fragole dall’aperitivo al dessert, con piatti tipici rivisitati, musica e divertimento