L’Aec, l’associazione che tutela le famiglie e le imprese colpite dall’alluvione in Veneto ha affidato un incarico professionale al professor Mario Bertolissi e al pool di legali che lo affiancano nella salvaguardia dei diritti dei cittadini veneti residenti nei comuni devastati dalla furia delle acque nell’alluvione del novembre del 2010. Un evento che ha visto 500 mila cittadini allibire di fronte alla violenza dei fiumi in piena.
Ora – si legge nel comunicato che riportiamo qui di seguito integralmente -, a distanza di oltre due anni, non sono ancora stati erogati i saldi dei contributi a chi si è indebitato per sistemare la propria abitazione. Una vita di sacrifici messa in discussione, ma quello che più fa arrabbiare le vittime di questa immane tragedia sono le lungaggini burocratiche.
Entro il 15 novembre scorso dovevano infatti essere versati i saldi alle famiglie in base all’ordinanza del Commissario straordinario per l’alluvione, Perla Stancari, Prefetto di Verona. Ma questo non è avvenuto. La causa? pasticci politici e amministrativi. E come non bastasse altri problemi si sono accavallati per gli alluvionati: vengono richiesti indietro i soldi a chi non è in grado di dimostrare, fatture alla mano, di aver speso i fondi ricevuti basandosi su un prezziario regionale che è impostato per i grossisti.
Ma come può un normale cittadino dimostrare costi così ristretti se non ha avuto modo di fare gli acquisti all’ingrosso? E se qualcuno lo ha aiutato per risparmiare? Alla fine si deve restituire la parte eccedente allo Stato che incamera quei fondi, le “famose” economie, che dovevano essere destinate ai lavori di messa in sicurezza degli argini ma che ora pare saranno incorporate dalle casse dello Stato. Oltre al danno la beffa? E cosa si deve pensare della mancanza di valutazione nel database del prontuario regionale del fermo d’opera delle imprese coinvolte dall’alluvione? prima era stato conteggiato e ora, non essendoci termini di raffronto, va ritornato indietro. Altra assurdità è che le donazioni ricevute per conto degli alluvionati in alcuni comuni vengono considerate alla stregua dei contributi. “Una aperta violazione della libertà di ciascuno di disporre del suo” precisa il professor Bertolissi. E anche su questo fronte i legali della AEC promettono battaglia. In tutto questo pasticcio si inserisce poi il fatto, che il governatore Luca Zaia si è rifiutato di assumere un ruolo ordinario per procedere alle liquidazioni, chiedendo invece poteri straordinari per poter espropriare i terreni necessari a realizzare i bacini di laminazione, peraltro già finanziati dalla Regione.
Non potendone più molti cittadini hanno deciso di aderire alla Associazione Europa Cultura – Italia, (www.aeceuropa.eu) che tramite il pool dei suoi legali è in grado di portare avanti una azione forte e determinata. Il pool dei legali coordinati dal professor Mario Bertolissi è formato dagli avvocati Francesca Mazzonetto, Stefano De Checchi, Marco Pata e Marco Scanferla, tutti professionisti esperti nei vari settori del Diritto. Il referente del Gruppo AEC per la Tutela degli alluvionati del Veneto, Alberto Naccari di Veggiano, sta già avviando le fasi di raccolta delle singole adesioni, identificando i Comuni dove allestire un Eurosportello AEC di emergenza per incontrare tutti gli alluvionati. Le idee su come muoversi sono ben definite e ora dalle parole si passa ai fatti e tutti i cittadini del Veneto potranno finalmente contare su un valido e concreto aiuto.
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