Arte a portata di tutti e una nuova maniera di promuovere Padova e le sue bellezze sono obiettivi a portata di mano: basterebbe usare le nuove tecnologie robotiche. Ne sono convinti Andrea Dianin, Roberto Mancin e Giulia Sbrignadello che hanno già sperimentato in seno all’associazione “Orizzonti” l’applicazione della robotica alla divulgazione dell’arte.
“Già nel corso di quest’anno abbiamo condotto alcuni gruppi di ragazzi alla scoperta di Padova e dei suoi murales – spiega Giulia Sbrignadello, storica dell’arte – e tra questi alcuni bambini che per motivi medici non potevano muoversi da casa. Grazie a un avatar robotico questi bambini hanno partecipato alle visite guidate muovendo da remoto il robot che diventava i loro occhi e le loro gambe, permetteva una visita all’aperto altrimenti impossibile”.
A coordinare sul lato tecnico questo tipo di esperienze il dottor Roberto Mancin, esperto di informatica e coordinatore degli esperimenti portati avanti dall’associazione di cui è componente del Consiglio direttivo.
“Rendere questo tipo di esperienze continue e diffuse ha dei costi che sono diventati più che affrontabili per una pubblica amministrazione – spiega Mancin – ed infatti già l’università di Padova è molto avanti su questo versante”.
“Proponiamo al Comune di mettersi al passo con i tempi, avviando un progetto ai Musei Eremitani – aggiunge Alessandro Dianin, componente del direttivo di Orizzonti – ciò permetterebbe di promuovere in maniera nuova e più inclusiva il nostro patrimonio artistico. Le tecnologie ci sono ed esperienze molto significative sono state portate già avanti da alcuni musei anche italiani. Speriamo di poter vedere presto il simbolo del robot tra le offerte delle visite guidate di Cappella degli Scrovegni e musei”
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