Non è un caso se fino a questo momento non sono intervenuto su di un problema tanto grave quanto l’alluvione che ha coinvolto il territorio padovano e buona parte del territorio veneto.
Non era il caso che io aggiungessi nulla a quanto già avevo detto e ripetuto per anni circa la fragilità idraulica dei nostri luoghi, e alla necessità di completare opere quali l’Idrovia Padova-Venezia al fine di scolmare le piene cui naturalmente il nostro territorio è soggetto.
Non era il caso che aggiungessi la mia voce alla pletora di consiglieri comunali e amministratori locali che solo ora si accorgono della necessità di questa infrastruttura e ne rivendicano il completamento
Non era il caso che parlassi perché quel che avevo da dire l’avevo già detto e ripetuto per anni, soprattutto senza aspettare una nuova alluvione. Ora sono i fatti a parlare al posto mio.
E questi fatti ci dicono che 15 rotture di argini (di cui 6 a Padova) e 29 fra esondazioni e allagamenti (di cui 8 a Padova) fanno riflettere circa la reale efficienza del sistema idraulico padovano e veneto.
Come fanno riflettere casi quali Bovolenta e Vicenza, che dal 1882 ad oggi non hanno visto nulla di cambiato tranne il fatto che per osservare l’alluvione il re Umberto I dovette salire sui campanili, mentre adesso, per vedere lo stesso identico spettacolo, Bertolaso si è servito dell’elicottero.
E ancora di più dovranno far riflettere i dati che i tecnici stanno ancora raccogliendo ed elaborando. Per disporre delle loro conclusioni sarà necessario qualche mese.
Anche riguardo l’Idrovia non ho nulla da aggiungere, se non i miei apprezzamenti per quanto l’assessore regionale Renato Chisso sta facendo al fine di completare l’opera per ridurre drasticamente il rischio alluvionale. Non è certo per colpa sua se i lavori non sono ancora partiti, bloccati da quel “No alla camionabile lungo l’Idrovia” espresso da alcuni cittadini, e che ha finito per bloccare non solo la camionabile ma anche l’Idrovia. Il “No alla camionabile” è una posizione legittima. Ma non deve essere di ostacolo alla realizzazione di un’opera quale l’Idrovia, circa la necessità della quale già ho detto e nulla ho intenzione di tornare a dire. Non posso quindi che manifestare la mia soddisfazione per il fatto che ulteriori ostacoli siano stati recentemente rimossi, da momento che il Cipe ha dato l’ok al progetto di finanziamento in project financing del Gra, Grande Raccordo Anulare, il quale comprende la realizzazione dell’Idrovia, e che il progetto stesso risulta all’interno della Legge Obiettivo 2004.
Mi spiace per quanti si aspettavano da me chissà quali appelli e denunce. Io sono e resto un imprenditore, e come tale lavoro su previsioni e programmi. E qui la previsione c’è sempre stata: si è sempre saputo che a novembre piove, e che una volta ogni 60-100 anni piove moltissimo. Riguardo i programmi il mio è sempre quello: completare l’Idrovia.
Roberto Rovoletto
Presidente GIZIP
Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova