Anche a Padova il 2014 si apre all’insegna dello sconto. Sabato 4 gennaio prendono il via i saldi invernali, secondo le stime dell’osservatorio economico provinciale della Confesercenti la spesa media durante i saldi si attesterà attorno ai 350 euro a famiglia.
Nonostante la situazione difficile per i bilanci famigliari, rimane alta l’attesa dei consumatori padovani nei confronti dei saldi invernali.
Secondo l’osservatorio Confesercenti saranno almeno il 60% le famiglie padovane che approfitteranno dei saldi per effettuare almeno un acquisto di capi di abbigliamento / calzature.
Saranno circa 1500 i punti vendita che offriranno prodotti della moda in saldo.
Come di consueto saranno i primi tre giorni a costituire il oltre il 30% del volume totale dei saldi. Come nelle altre occasioni saranno soprattutto i capi di alta qualità e le firme (capi spalla, maglieria, camiceria, abbigliamento giovane jeanseria)l’oggetto primo del desiderio dei saldisti (capi introvabili a questi prezzi in latri periodi dell’anno o negli outlet)
L’importo complessivo è stimato attorno agli 85 milioni di euro (una flessione del 5% rispetto al 2013)
Dalle informazioni che provengono dai nostri associati”, spiega Nicola Rossi
“I prossimi saldi saranno i più convenienti degli ultimi dieci anni: gli imprenditori praticheranno sconti sostenuti per recuperare un anno difficile: oltre alla crisi economica, il settore è stato colpito anche dal clima, con una primavera fredda e un’estate in ritardo e troppo lunga. La conseguenza è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo. Si partirà da subito con sconti del 30% e del 40%.
I saldi invernali aiutano, dichiara Linda Ghiraldo, presidente dei negozi del settore moda della Confesercenti Padovana ( Fismo-Confesercenti) a sostenere sia i bilanci dei negozi che hanno risentito di una calo delle vendite, sia di quelle famiglie strette dalla crisi economica: per questo non vanno di certo deregolamentati, ma tutelati, a partire dall’istituzione di una data davvero unica per tutta Italia. La liberalizzazione condurrebbe di fatto alla fine dell’effetto positivo del saldo, che resta un’importante opportunità per dare respiro ai commercianti gravati da una crisi che costringerà altri numerosi negozi a chiudere i battenti.