Adesso le speranze si concentrano sui saldi ssecondo l’Ascom, che non si dice del tutto soddisfatta dell’andamento delle vendite durante le festività.
“La coda della crisi – afferma Franco Pasqualetti, presidente di Federmoda Ascom Padova – ha colpito il comparto moda in misura non trascurabile. Purtroppo il maltempo, che imperversa ormai da inizio autunno, ha condizionato anche le ultime giornate prenatalizie col risultato che, nonostante la città abbia offerto un’immagine positiva grazie al “Grande Natale a Padova”, il consuntivo non è propriamente positivo”.
Ad un andamento complessivamente buono delle prime settimane di vendite ha fatto seguito un’ultima settimana decisamente critica, con un’antivigilia ed una vigilia pesantemente condizionate dal maltempo.
“Per fortuna – continua Pasqualetti – che la nostra città ha saputo tirar fuori dal cilindro l’idea del “Grande Natale a Padova”, seguita, in questo senso, anche da molti centri della provincia, altrimenti non so come sarebbe potuta finire con le alluvioni che hanno letteralmente “terremotato” l’animo della cittadinanza con evidenti e giustificati riflessi sulla propensione all’acquisto”.
Per cui: gli stock di invenduto dei negozi non sono proprio banali e potrebbero pertanto rappresentare un’ottima occasione per i “saldisti”, una tipologia di acquirente le cui file si ingrossano di anno in anno anche a causa del progressivo avvicinamento dei saldi al clou della stagione.
“Un sondaggio Confcommercio-Format – segnala il presidente di Federmoda Ascom Padova – ha certificato che oltre l’80% di commercianti e consumatori sono favorevoli ad una data unica di avvio dei saldi, sia per quelli estivi che invernali, condividendo la proposta lanciata lo scorso ottobre da Federmoda e Federdistribuzione che avevano scritto ai presidenti delle Regioni per chiedere, appunto, di uniformare a livello nazionale la data di avvio dei saldi. Per quanto ci riguarda siamo riusciti nell’intento di uniformare al 6 gennaio l’avvio dei saldi in Veneto, Lombardia ed Emilia – Romagna, ma non vi è dubbio che, su questo fronte, c’è ancora molto da lavorare”.
Il problema, però, sembra un altro.
“L’aver delegato ai “brand” – continua Pasqualetti – tempi e metodi di gestione di una buona fetta dei negozi del comparto moda ha finito per dilatare i tempi di lavoro ed assottigliare i guadagni dei commercianti che guardano ai saldi come ad una manna quando invece rappresentano uno degli elementi di contrazione dei consumi in stagione”.
Detto questo i saldi in partenza il 6 gennaio saranno pur sempre un piccolo evento da seguire con attenzione.
“Dei 6,2 miliardi di euro che verranno spesi in Italia per i saldi – chiosa il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – e che rappresentano il 18 per cento del fatturato del settore, tra i 90 ed i 100 milioni dovrebbero fermarsi a Padova e provincia. In termini assoluti si tratta senza dubbio di una bella cifra, ma in termini relativi si tratta pur sempre di un recupero su ciò che non si è realizzato in precedenza”.