Scontri in municipio tra studenti del Collettivo e polizia. Contusi da ambo le parti

 

Momenti di tensione e scontri tra polizia ed attivisti del Collettivo di scienze politiche oggi pomeriggio poco dopo le 14 davanti all’entrata laterale del municipio. Una trentina di attivisti del Collettivo hanno cercato di entrare a forza nel cortile di palazzo Moroni, presidiato da un manipolo di poliziotti, per protestare contro lo sgombero avvenuto in mattinata di una palazzina abbandonata, di proprietà del Comune, che ieri sera era stata occupata dagli universitari, vicini all’area della disobbedienza padovana. Durante il blitz dei disobbedienti, respinto dalla polizia con tre diverse cariche di alleggerimento, alcuni poliziotti sono rimasti contusi e si trovano in pronto soccorso per le medicazioni delle ferite riportate durante gli scontri. In mattinata durante le operazioni di sgombero della palazzina occupata, di proprietà comunale, che si trova in zona Borgo Trento, due studentesse del Collettivo erano state medicate dai sanitari del 118 per alcune escoriazioni riportate durante le concitate fasi di liberazione della palazzina comunale, poi in seguito murata.

”Siamo indignati per quanto successo. E’ intollerabile che esistano gruppetti come quello che oggi ha usato violenza contro la polizia, costituito da figli di papà, nullafacenti, che cercano di darsi un ruolo con azioni criminali. E’ ora di finirla”. Questo il commento dell’assessore comunale alla poliza municipale Marco Carrai, sul blitz e gli scontri tra studenti del Collettivo di scienze politiche ed agenti della questura nel cortile di palazzo Moroni.
”Agli agenti rimasti feriti – ha aggiunto Carrai – va tutta la nostra solidarietà. Ho notizia di una poliziotta rimasta ferita alla testa in maniera non di poco conto, con una ferita lacero contusiva al cuoio cappelluto. Denunceremo questi violenti perchè esigiamo il rispetto della legge e saremo massimamente intolleranti nei confronti di questi soggetti. I cosiddetti studenti del Collettivo di scienze politiche in pochi giorni ha messo a segno delle azioni violente contro le persone e contro la cosa pubblica in città: la settimana scorsa hanno costretto all’interruzione un convegno all’univeristà, ieri hanno occupato una palazzina comunale ed oggi sono arrivati a picchiare la polizia. Siamo oltre ogni livello di decenza”.
Di tuttaltro tenore chiaramente il pensiero sulla vicenda di Max Gallob, leader del centro sociale occupato Pedro.
”Esprimiamo massima solidarietà al Collettivo di scienze politiche attaccato con cariche e pestaggi inaccettabili in una città civile – commenta Gallob – i fatti di oggi pomeriggio sono il frutto di una politica improntata alla rincorsa sul crinale della sicurezza estrema da parte dell’amministrazione di centrosinistra che porta a storture quali muri, l’esercito nelle strade, telecamere dappertutto ed il ricorso ai manganelli della polizia per tenere lontano dal palazzo chi ha il coraggio di pensarla in maniera non omologata. Siamo stanchi di questo clima di proibizionismo e intolleranza che c’è in città. Padova non merita di diventare una città chiusa e gretta. Crediamo in una città vivace ed aperta al dialogo tra le diverse componenti dove non ci sia bisogno di caricare dei manifestanti o di instaurare uno stato di polizia nelle strade e nelle piazze”.