Ancora guai per Gianni Scarpa e la sua Punta Canna. Il bagnino diventato famoso a livello nazionale per una indagine per ricostituzione del partito fascista (poi archiviata su proposta della stessa Digos che lo aveva indagato dopo un articolo di Repubblica) si è visto sequestrare la spiaggia dai carabinieri forestali per un presunto abuso edilizio. A firmare il decreto di sequestro il pubblico ministero della Repubblica Massimo Michelozzi della procura di Venezia per l’allargamento della spiaggia a un’area non in concessione: sono state recintate dai carabinieri le aree del bar e la zona ombrelloni. Raggiunto telefonicamente Gianni Scarpa spiega in maniera ermetica: ” Ferito ma mai abbattuto”.
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