Il sindaco di Padova Sergio Giordani ha incontrato oggi, mercoledì 12 luglio, il vescovo della Diocesi di Padova mons. Claudio Cipolla. La visita, che rientra tra gli incontri con le istituzioni del nuovo sindaco, si è svolta in Episcopio.
Il sindaco è stato accolto dal vicario episcopale per i rapporti con il territorio, don Marco Cagol. Quindi il dialogo tra il sindaco e il vescovo si è svolto in forma privata.
Mons. Claudio Cipolla e Sergio Giordani si sono parlati con cordialità per circa una mezz’ora. È stata l’occasione per rinnovare una conoscenza personale (il vescovo Claudio aveva incontrato Giordani la prima volta, nella sua veste di presidente dell’Interporto, in occasione della prima visita alla Zona industriale nel maggio 2016) e confrontarsi su alcuni temi che vedono anche la Chiesa di Padova particolarmente impegnata e sensibile, con uno sguardo al futuro.
«Con il sindaco – commenta mons. Claudio Cipolla al termine dell’incontro – abbiamo ragionato sui temi che stanno a cuore alla Chiesa e alla città di Padova. Ho manifestato il mio interesse e anche la preoccupazione per la questione educativa e formativa, soprattutto delle nuove generazioni. I giovani sono il futuro, hanno grandi potenzialità ma manifestano anche grandi disagi. Ho inoltre espresso al sindaco la convinzione che la Chiesa può offrire alla città un significativo contributo sul piano culturale, grazie anche all’apporto della Facoltà teologica triveneta, che proprio a Padova ha la sua sede, ma anche per la presenza di numerosi e qualificati istituti e corsi di formazione, senza dimenticare il valore e la consistenza del patrimonio artistico e culturale, scrigno di storia e tradizioni. Per la Chiesa rimane prioritaria naturalmente l’attenzione ai poveri: una città può dirsi davvero civile se riesce a porsi anche dal punto di vista dei più fragili e indifesi e se è in grado di arginare e stemperare conflitti, paure, insicurezze e chiusure. Infine ritengo importante che la città tutta, nelle sue diverse componenti – e la Chiesa ne è parte – abbia uno sguardo sapiente alle periferie, che oggi più che mai vivono rapide trasformazioni, vedono la convivenza di persone di nazionalità e culture diverse e possono rappresentare delle fucine di intuizioni e nuove prospettive sul piano della convivenza e dell’integrazione. Padova non può perdere questa sua vocazione universale. Ho inoltre ribadito al sindaco la disponibilità mia e della Chiesa di Padova a collaborare per il bene della città, apprezzando lo stile di partecipazione e coinvolgimento di più soggetti possibili nella costruzione del bene comune, con cui la nuova amministrazione si sta presentando».
«È un grande piacere per me aver incontrato oggi mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova – dichiara il sindaco Sergio Giordani – Abbiamo condiviso alcune riflessioni sul ruolo e sulla responsabilità che tutti gli amministratori hanno nei confronti dei cittadini e del dovere morale, oltre che civile, di porre particolare attenzione ai più deboli e ai più poveri senza distinzione di alcun tipo. Ho assicurato mons. Cipolla che la città che vogliamo è una città aperta e inclusiva. Non ci sarà una città di serie A e una di serie B così come assicureremo lo stesso impegno a tutti i quartieri e rioni della città. Nessuno rimarrà indietro perché l’obiettivo che ci siamo dati è di porre l’attenzione a tutti alle famiglie ai giovani, lavorando per la loro formazione e l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo; agli anziani ai quali dobbiamo riconoscenza per quanto hanno fatto per noi e dei quali è imperdonabile disperdere il patrimonio di conoscenze ed esperienza. Ho anche assicurato che i Servizi Sociali saranno adeguatamente sostenuti nella loro fondamentale attività e manterremo una stretta e fattiva collaborazione con le molte associazioni del volontariato che tanto fanno per aiutare i nostri concittadini meno fortunati. Voglio che il mio sia un contributo per pacificare e unire la città in tempi in cui inquietudini legate a fenomeni complessi richiedono che le istituzioni cerchino serenità e responsabilità dando per prime l’esempio di collaborazione e coesione».