Da Sergio Giordani, candidato civico sostenuto da Pd e NCD riceviamo e pubblichiamo il racconto della mattinata a Mortise:
Sono tornato questa mattina a Mortise per la terza volta, chiamato dai cittadini, esasperati dai continui furti. Ieri i ladri hanno agito addirittura ad ora di pranzo, introducendosi in tre appartamenti e nei locali del patronato. E’ inutile girarci attorno. La sicurezza a Mortise è peggiorata dopo che l’ex Sindaco, tradendo le promesse fatte, ha assegnato ai nomadi di Via Bassette alcuni appartamenti pubblici in quartiere, tenendo allo scuro i residenti e saltando le graduatorie di assegnazione. Inutile accampare scuse e scaricare colpe, sono proprio le continue azioni dei delinquenti e il profondo disagio della popolazione a dimostrare tutti i giorni la assoluta inconsistenza delle sue politiche in tema di sicurezza, basate solo su slogan urlati e comparsate in televisione. E difatti a Mortise non si fa proprio vedere. Non è così che si affronta il problema. Da Sindaco lo ho già detto e lo confermo, terrò per me la delega alla sicurezza. Ma non farò, come qualcuno ironizza, lo “sceriffo”. A me le chiacchiere inutili non piacciono. Partirò dall’ascolto continuo di chi vive tutti i giorni Mortise come gli altri rioni: giovani, pensionati, mamme, negozianti… Sono loro che a tutte le ore hanno il quadro preciso della situazione e sono loro che devono poter vivere in sicurezza, nelle strade come nei loro appartamenti. Quindi ho deciso di creare un Comitato permanente per la Sicurezza in ogni quartiere, lo presiederò io, il Sindaco e si riunirà periodicamente almeno una volta al mese. Oltre al Sindaco e a tutte le competenze che nella giunta saranno competenti in tema di sicurezza, decoro e prevenzione parteciperà il comandante della Polizia locale, rappresentanti delle forze dell’ordine, ma anche rappresentanti dei residenti, dei commercianti, delle parrocchie e delle associazioni che operano nel quartiere. Assieme analizzeremo la situazione, raccoglieremo le segnalazioni, studieremo le soluzioni da adottare, in un percorso condiviso e trasparente e soprattutto efficace. Perché il problema si risolve affrontandolo contemporaneamente su più fronti. Quello della repressione dei reati, ovviamente, ma anche quello dei controlli, continui e precisi sulle attività svolte dei soggetti dediti al crimine, e si allarga poi alle infrastrutture del quartiere, come l’illuminazione, la accessibilità e il controllo dei parchi e delle aree verdi, solo per citare i principali. Voglio ricreare un clima di fiducia verso l’amministrazione da parte dei cittadini. I padovani devono sapere che le loro preoccupazioni sono anche le mie, e che tutti lavoriamo per l’obiettivo comune di rendere migliore ogni zona della città. Ripeto che ho intenzione di replicare questo modello in tutti i quartieri, partendo da quelli dove il problema della sicurezza è più sentito. Sono stanco di sentire, come mi è capitato anche oggi nel mio periodico giro di ascolto alla Arcella, “non è cambiato nulla, siamo stati presi in giro”. Lo ripeto ancora: non ho obiettivi personali, non voglio fare carriera politica. Il mio impegno è per Padova e la sicurezza è in questo momento una delle preoccupazioni maggiori dei miei concittadini. Non mi tirerò certo indietro su questo tema.
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