L’arrivo dei saldi è il momento in cui una persona spende più di quel che può, ma esiste una buona fetta della popolazione per la quale questo evento rappresenta solo una scusa perfetta per comprare di tutto e a tutte le ore. Comprare un po’ più del dovuto è normale, vista la società in cui viviamo, ma questa attività può trasformarsi in qualcosa di pericoloso e addirittura patologico.
Gli esperti definiscono lo shopping compulsivo come un disturbo caratterizzato principalmente dalla voglia irresistibile di acquistare un’accozzaglia di oggetti inutili. L’acquisto compulsivo si accompagna a sentimenti di ansia, irritabilità e nervosismo. Dopo aver sperimentato un breve periodo di sollievo temporaneo dallo stress, la persona è assalita da un senso di colpa che non le impedisce, tuttavia, di ricomprare, perché non ha alcun controllo degli impulsi e non sa operare una distinzione tra desiderio e bisogno.
Il profilo del compratore compulsivo
Soffre di shopping compulsivo la persona che acquista solo per il piacere di acquistare, non perché ha necessariamente bisogno di ciò che compra. Il profilo della persona che soffre della dipendenza da shopping è molto simile a quella del giocatore d’azzardo compulsivo. Ai compratori compulsivi, l’acquisto conferisce una sorta di potere decisionale negato in ambito familiare o lavorativo.
Una buona fetta della popolazione che si dedica alle “spese folli” è rappresentata da donne giovani, con un elevato livello economico, culturale e professionale. Lo shopping compulsivo di solito inizia all’età di 18 anni e si manifesta come problema 7 o 10 anni più tardi, quando cominciano a pesare i debiti accumulati, i sentimenti di rifiuto, i sensi di colpa, le difficoltà finanziarie, i problemi legali, coniugali e familiari.
Secondo quanto pubblicato dal sito internet siti di scommesse non AAMS “circa il 6% della popolazione soffre della sindrome da shopping compulsivo (compulsive buying sindrome, CBS) che, insieme ad altre patologie affini come il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da sesso e da cibo, è entrato di diritto nell’ampia categoria delle nuove dipendenze”.
Causa/Eziologia
La vera causa dello shopping compulsivo è ancora sconosciuta, ma secondo gli specialisti dell’IPSCOi motivi che si possono ricondurre a questa dipendenza sono legati allo stile di vita delle società consumistiche o ad eventuali carenze affettive, o a insoddisfazioni personali e professionali compensate con spese inutili di oggetti per se stessi o per altri (clicca qui per leggere lo studio).
Più in dettaglio, le principali cause di questa dipendenza sono:
a) preesistenza di tratti psicologici specifici (essere capricciosi e impulsivi, presentare un elevato livello di ansia in relazione all’acquisto, ecc );
b) insoddisfazione personale.
c) attrazione verso il consumismo.
d) vulnerabilità psicologica ai messaggi pubblicitari che relazionano l’acquisto con la felicità e il successo sociale;
e) scarsa autostima e mancanza di fiducia nelle proprie competenze e abilità.
Lo shopping compulsivo è come qualsiasi altro comportamento ossessivo. Si tratta di un disturbo del comportamento normale, in questo caso, che a forza di ripetersi provocando una sensazione piacevole, passa a trasformarsi in ansia .
Trattamento
Gli psicologi consigliano di combinare il trattamento farmacologico con altri farmaci psicotropi, tra cui antidepressivi, ansiolitici, stabilizzatori dell’umore o antipsicotici. Ultimamente il disturbo è trattato anche con farmaci antiossessivi con dosi inferiori a quelle assunte per il disturbo ossessivo-compulsivo (fluvoxamina, un antidepressivo inibitore della ricaptazione della serotonina).
Si consiglia inoltre di seguire specifiche terapie (terapia di gruppo, psicoterapia individuale , cognitivo-comportamentale, ecc) per migliorare l’autostima.