1000 telecamere prometteva Massimo Bitonci. 282 in più ne installerà l’amministrazione di Sergio Giordani. Uno scherzetto che cosata 1 milione e 500mila euro in più alle casse di palazzo Moroni. Una cifra considerevole per un Comune dove le telecamere sono già più di 200. Ne arrivano 2 in più in via Gozzi dove c’è già il comando della polizia municipale e 2 in più in via Goldoni dove c’è il tribunale, ma ne arrivano altre due anche in via Giolitti, altre tre in largo Europa, uno dei luoghi più videosorvegliati di suo, della città, che in questo modo avrà una densità di una telecamera ogni 500 abitanti, studenti universitari compresi.
Servirà? Sì, garantisce sui giornali Sergio Giordani. Ad andare a leggere le analisi di Giancarlo Dionisi e Francesco Carrer, che hanno studiato l’impatto della videosorveglianza in una delle città più controllate del mondo, Londra, non si direbbe: secondo le analisi dei due criminologi nel libro “La valutazione dell’attività di polizia” nel 97% dei casi la presenza o meno di una telecamera sul luogo di un reato, è del tutto ininfluente sull’esito delle indagini. Figuriamoci sulla prevenzione. Perchè, provate a pensarci: avete l’impressione che un delinquente si faccia scoraggiare dalla presenza di una telecamera? Servirebbe probabilmente di più destinare maggiori fondi al sostentamento delle famiglie in difficoltà (con 1 milione e mezzo si sarebbero aiutate 400 famiglie in maniera determinante) o magari destinandole alla prevenzione del consumo di droga o ancora a finanziare le realtà che insegnano un lavoro ai detenuti: perchè è soprattutto dando una alternativa a chi finisce in carcere per un reato, che si abbassa la probabilità che chi delinque quando esce dal carcere non torni a delinquere. Ma mi rendo conto che queste proposte probabilmente suoneranno stonate. E’ più facile dire “sicurezza, sacranòn”. E buttare sul piatto delle ricette facili un milione e mezzo di euro. Che poi questo serva, è tutta un’altra storia.
