Sicurezza e bufale: i tanti annunci sui nuovi vigili a Padova visti da Nereo Tiso (Pd)

 

Nereo Tiso, vice segretario del Pd a Padova analizza i molti annunci susseguitisi in quasi un anno di amministrazione dalla giunta Bitonci-Saia-Buffoni. Qui di seguito riportiamo la riflessione dell’esponente del Partito democratico:
Ogni giorno l’assessore Saia cambia numero di agenti della Polizia Locale da assumere: secondo le ultime notizie ne dovrebbero essere assunti a breve 25, l’altro giorno 20, in campagna elettorale 150 e a fine mandato, sempre dalle parole dell’assessore, 60. Come sempre molto chiaro. Ma effettivamente quanti ne arriveranno alla fine? Come farà a garantire la sicurezza? Dove e da chi li recluterà? Se i vigili dovranno arrivare per trasferimento da altri comuni, si ritiene che siano trasferiti da comuni della provincia e non da grandi città. L’organico della Polizia Locale dei piccoli comuni, come sappiamo, è sempre al limite per problemi di bilancio ed è chiaro che gli stessi comuni dovranno assolutamente sostituirli perché non possono privarsene. Quindi, perché privarsene? Poi è una decisione che verrà presa dal sindaco del comune in cui l’agente risulta essere in organico, e se ne guarderà bene di lasciarlo andare senza averlo prima sostituito. Il controllo del territorio è fondamentale per tutti, non solo per Padova. E poi, gli agenti che vorrebbe l’assessore Saia nel suo corpo di Polizia Locale, dovrebbero essere considerati, in base ai criteri richiesti, dei piccoli Rambo: possesso del brevetto di arti marziali, giovani, col giusto cipiglio. Insomma più che agenti, dei butta fuori che possano contribuire alla costruzione di quel corpo para-poliziesco ad immagine e somiglianza dell’assessore, della sua volontà, addetto all’ordine pubblico più che alla polizia locale e, possibilmente, in concorrenza con le altre forze dell’ordine più che in collaborazione. Comunque, nella legge di stabilità – di questo sicuramente l’assessore ne è a conoscenza – è previsto che innanzitutto si acceda alla mobilità del personale da enti dove questo è soprannumerario, quindi, in questo caso, la Provincia. Cosa intende fare l’assessore Saia? Ci ha pensato o domani ci racconterà altre storie? Tra l’altro le procedure di trasferimento possono essere lunghe mesi anche perché molto spesso i comuni sono consorziati e il trasferimento non pesa solo su un comune ma su quattro, cinque o più comuni. Chi deciderà? Quale sindaco si assumerà la responsabilità di concedere il trasferimento senza battere ciglio all’agente richiesto dal Comune di Padova? Certamente non Saia che racconta da mesi la solita tiritera. Sono bufale per imbonire i cittadini sulla incapacità di gestire la sicurezza, che stanno invertendo rotta e non credono più ai proclami balordi del sindaco e dell’assessore alla presunta sicurezza. E poi le graduatorie di concorso alle quali accedere: procedura complessa perché, per legge, solo i vincitori di concorso vengono assunti.Se infine gli agenti di Polizia Locale dovessero essere assunti per controllare e segnalare i cittadini che manifestano pacificamente contro le scelte miopi del sindaco come in zona Cave, mettendo in moto sempre anche le famose unità cinofile, vuol dire che si è superato ogni limite. Forse le persone segnalate erano presunti terroristi? Mi dispiace per gli agenti che magari si sono sentiti in imbarazzo ad intervenire su cittadini che serenamente volevano dire la loro contro la politica di questa amministrazione. Infine, quanti agenti arriveranno? Chiediamolo a Saia, lui di numeri se ne intende.