Sicurezza: nuove politiche sociali e culturali per piazza Gasparotto

 

Nei giorni scorsi alcuni cittadini hanno annunciato di voler installare dei dissuasori di seduta in alcuni punti di piazza Gasparotto, denunciando la presenza di spacciatori e tossicodipendenti nella zona: «La scelta di installare dei dissuasori di seduta in alcune zone di piazzetta Gasparotto nasce da alcuni privati – sottolinea il Sindaco – Noi rispettiamo la scelta, ma ribadiamo la nostra visione sulla sicurezza per i cittadini padovani. Il presidio delle forza dell’ordine è un elemento indispensabile: per questo abbiamo aumentato la presenza degli agenti della Polizia Locale sul territorio e in particolare sul comparto che va dai Giardini delle Rotonda alla Prima Arcella. Grazie alla riorganizzazione dei servizi di Polizia Locale, approvata proprio in questi giorni dalla Giunta, questo presidio aumenterà ancora, rendendo la presenza degli agenti ancora più continua a capillare.

Per rigenerare davvero un’area come quella di piazza Gasparotto serve però anche una presenza vitale, fatta di attività culturali e ricreative che favoriscano l’aggregazione dei cittadini che devono potersi riappropriare dei spazi che troppo spesso oggi sono ostaggio di attività poco chiare. L’esperienza proprio in questo comparto di realtà come il circolo Nadir, il co woroking Co+ e del GasparOrto sono esempi positivi di questo processo che siamo conviti possa, se accompagnato da una vigilanza capillare, aumentare la sicurezza in tante aree della città oggi problematiche. Questo processo va incentivato e come Amministrazione siamo pronti anche a sostenere attività che possano elementi di fattiva lotta al degrado per rivitalizzare tanti angoli della città che in passato sono stati dimenticati. Solo così i padovani potranno tornare a vivere a pieno la loro città».

«Siamo convinti che per risolvere le situazioni problematiche che si sono create in città – ribadisce il Vicesindaco – la strada giusta sia quella di far vivere il territorio. Le diverse realtà (circolo Nadir, il co woroking Co+ e del GasparOrto) che attualmente animano la zona ne sono un esempio concreto. Anche in alte aree della città abbiamo degli esempi in cui i poli di aggregazione e iniziative culturali hanno combattuto positivamente il degrado. Anche l’arredo urbano può contribuire a rendere più vivibili alcuni luoghi che devono essere più accoglienti. Una città aperta, accessibile, inclusiva è una città più gradevole, ma soprattutto più sicura».