Silvia Carpanese (Fratelli d’Italia) si complimenta con il questore di Padova Isabella Fusiello. “Ora però più attenzione alle periferie”

 

“Ci voleva un questore donna per iniziare a mettere mano alla situazione incancrenita da anni delle zone più degradate di Padova. Credo che Padova e soprattutto le donne padovane devono dire grazie alla cocciutaggine del questore Isabella Fusiello se finalmente la sera si può passeggiare con meno paura in centro storico. Ma ancora rimane molto da fare nei quartieri e mi riferisco in particolare alla zona della Stazione ferroviaria e della prima Arcella.
Con alcune componenti del Circolo “Padova Sicura” incontreremo la signora Questore per dirle il nostro personale grazie per quanto la polizia sta facendo in città”.
Ad annunciarlo la presidente del circolo di Fratelli d’Italia “Padova Sicura” Silvia Carpanese, che plaude all’operato della polizia, molto più presente e visibile specie nelle ore notturne negli ultimi mesi in città.
“Sono sicura che gli uomini delle forze dell’ordine non abbasseranno la guardia – aggiunge Silvia Carpanese – la città necessita di un lavoro continuo di protezione e prevenzione. La Giunta Giordani in questo non ha aggiunto nulla a quanto fatto dall’amministrazione precedente, che aveva preparato tutto per l’apertura del posto di polizia municipale a San Carlo. Credo sia ora di pensare ad un nuovo posto di polizia municipale anche per la zona sud, per un controllo mirato del territorio, tanto più a fronte delle chiusure di molte attività nel periodo di lockdown, che “spengono” la città”.

Il Circolo “Padova Sicura” inoltre attiverà una raccolta firme nelle prossime settimane per difendere il Decreto Sicurezza, già approvato dal governo Conte1, che include al suo interno anche il Codice Rosso a tutela della donna.
“Padova deve tornare ad essere sempre di più una città vivibile e fruibile dai suoi cittadini in tutti i quartieri – spiega Silvia Carpanese – una città sicura non solo per i padovani ma anche per i turisti che vogliono visitarla, godendone la bellezza artistica e monumentale, come dice la canzone: “…quando torno a Padova mi sento a casa mia”. Gli unici che devono continuare a sentirsi stranieri a Padova sono i delinquenti, di qualunque nazionalità essi siano”.