E’ rottura tra le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil Funzione Pubblica e l’Amministrazione comunale di Legnaro. Il tentativo di conciliazione esperito dal Prefetto non ha prodotto alcun risultato. Al punto che le tre sigle sindacali, rappresentate da Giancarlo Go (Fp-Cgil), Paolo Abbiendi (Cisl-Fp) e Michele Volpato (Uil-Fpl), hanno annunciato la prosecuzione dello stato di agitazione ed altre iniziative di carattere giudiziario.
Oggetto del contendere la progressione orizzontale (dalla categoria D5 alla categoria D6) per un solo dipendente, già titolare di posizione organizzativa, senza la necessaria selezione aperta a tutti gli altri dipendenti, come più volte richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali in sede di trattativa. Le risorse per la progressione economica del dipendente in questione sono state prelevate dal fondo produttività 2010 destinato a tutto il personale in forza al Comune di Legnaro, con un’inevitabile penalizzazione per i colleghi. L’avanzamento in carriera del dipendente doveva inoltre essere finalizzato al suo pensionamento entro il 2011. Evento che non si è però realizzato in seguito ad un successivo accordo tra l’Amministrazione ed il lavoratore, che ha scelto di restare in servizio.
“Abbiamo chiesto la convocazione del Comune davanti al Prefetto – spiegano Go, Abbiendi e Volpato – dopo aver contestato provvedimenti assunti in difformità rispetto alle normative vigenti e senza preventivi accordi con le organizzazioni sindacali così come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro. In Prefettura non si è presentato nessun amministratore comunale ma soltanto il responsabile del personale con cui non è stato possibile avviare un confronto costruttivo. Chiediamo ora – proseguono i tre rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil Funzione Pubblica – il ripristino di normali relazioni sindacali, con la corretta applicazione di istituti quali l’informazione, la concertazione e la contrattazione, la sospensione della progressione orizzontale deliberata senza accordo con le parti sociali e l’apertura di una selezione aperta a tutto il personale, il recupero delle somme erogate e la loro successiva distribuzione a tutti i dipendenti. Sollecitiamo infine il blocco dell’applicazione del regolamento, approvato senza accordo con le parti sindacali, sulla misurazione e valutazione delle performance dei lavoratori che l’Amministrazione intende utilizzare per la compilazione delle schede di merito dei dipendenti. E’ necessaria l’apertura di un tavolo di trattativa per la modifica di norme discutibili e penalizzanti per il personale. In caso di mancata disponibilità le organizzazioni sindacali valuteranno l’opportunità di denunciare l’accaduto alla Procura presso la Corte dei conti regionale del Veneto”.