Smart city: Gianni Potti immagina la Padova attraente

 

Costruire la smart city padovana, la città digitale all’insegna di ecosostenibilità, nuovo pensiero urbano e tecnologie. Per migliorare la qualità di vita di cittadini e imprese, valorizzare vocazione e attrattività dell’area tra stazione Fs e Zona industriale Sud. Un tecnopolo dove operano oltre 3mila imprese ad alto valore aggiunto dei settori engineering e informatica, ricerca e sviluppo, marketing, telecomunicazioni. È l’obiettivo di “Padova Soft City”, il progetto promosso dalla Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Padova, in collaborazione con Comune di Padova, Università, Camera di Commercio e il coinvolgimento di tutte le categorie economiche. Un inedito lavoro di squadra per declinare lo sviluppo urbano in un contesto smart: dalla mobilità al risparmio energetico, dall’e-commerce ai pagamenti elettronici fino all’e-government e alla telemedicina. Lo studio di prefattibilità del progetto Padova Soft City, realizzato da Politecnico di Torino-Istituto Superiore Mario Boella e finanziato dalla Camera di Commercio di Padova, sarà presentato in occasione del convegno “Nasce Soft City, la smart city delle imprese padovane”, che si terrà martedì 16 aprile alle ore 11.00 a Palazzo Moroni (sala Paladin, Via del Municipio, 1 – Padova). Lo studio analizza il contesto padovano, ne evidenzia punti di forza e debolezza, considera gli esempi di altre realtà urbane smart in Italia, Europa e Stati Uniti comparabili per dimensioni. Formula proposte concrete di tipo logistico e organizzativo per costruire la smart city padovana.

I lavori saranno aperti da Flavio Zanonato sindaco di Padova, Roberto Furlan presidente Camera di Commercio di Padova, Giuseppe Zaccaria rettore Università di Padova, Massimo Pavin presidente di Confindustria Padova. Seguirà la presentazione dello studio affidata a Marco Mezzalama già prorettore vicario del Politecnico di Torino e Edoardo Calia vice direttore Istituto Superiore Mario Boella di Torino. Seguirà la tavola rotonda con Ivo Rossi vice sindaco di Padova, Nicola Rossi Rete Imprese Italia, Gianni Potti presidente Confindustria Servizi Innovativi Veneto, Luciano Gamberini delegato del rettore Università di Padova ai rapporti con il mondo delle imprese. Concluderà i lavori Francesco Profumo ministro Innovazione, Università e Ricerca (in attesa di conferma). Moderatore Antonio Ramenghi direttore Quotidiani Veneti Gruppo L’Espresso.

Il progetto Padova Soft City punta a valorizzare la vocazione nei servizi innovativi. Padova ha il primato in Veneto per densità di imprese di servizi innovativi (22,9%). Una rete di oltre 16mila Pmi (6.548 nel capoluogo), il 17% del totale, che genera l’11,2% della ricchezza provinciale. Un comparto cresciuto in termini di imprese anche negli anni della crisi (+4,5% dal 2009 al 2012), che oggi si candida a rigenerare la competitività di manifatturiero e pubblica amministrazione. Per innescare un percorso virtuoso che trasformi Padova in una città “intelligente” anche nel confronto internazionale, diventando fulcro della smart region del Nordest. «Vivere in un territorio intelligente, sostenibile e con servizi digitali e web based – spiega Gianni Potti presidente Confindustria Servizi Innovativi Veneto e vice presidente di Confindustria Padova – significa semplificazione della vita per i cittadini e vantaggio competitivo per le aziende nella rincorsa alla ripresa. Significa rendere attrattivo il nostro territorio per gli insediamenti delle imprese. Ecco perché il sistema Padova vuole essere pronto alla sfida, fatta di nuove tecnologie, ma anche di investimenti privati e finanziamenti europei. Agendo insieme, istituzioni, mondo produttivo ed enti di ricerca, potremo essere più efficaci nel mobilitare risorse e partecipare a bandi, come il programma Horizon 2020 dell’Unione Europea. Lo studio del Politecnico è il primo risultato concreto, che presenteremo alla città, la base di partenza per costruire dal basso e con il contributo di tutti, la smart city padovana, di cui Soft City sarà un tassello, quello delle imprese, il quartiere pilota».