Un numero verde e un pool di psicologi per dire no al silenzio su una crisi che registra un suicidio ogni quattro giorni da inizio anno: sono i primi propositi dell’associazione dei familiari degli imprenditori vittime della crisi, costituita oggi a Vigonza (Padova).
“Dobbiamo smetterla con il silenzio su questa crisi che uccide”, ha detto Laura Tamiozzo, la giovane neo presidente dell’associazione ”Speranza al lavoro”. Laura è la figlia dell’imprenditore vicentino Antonio Tamiozzo, morto suicida alcuni mesi fa. Stessa sorte era toccata anche a Giovanni Schiavon, il padre di Flavia, la giovane che in queste settimane si era attivata per dare vita all’iniziativa ma che nei giorni scorsi ha rinunciato a un ruolo attivo dopo aver ricevuto una lettera carica di insulti e frasi deliranti che l’accusavano di cercare pubblicita’. Una missiva che si chiudeva con il farneticante invito a uccidersi come il padre. Flavia, oggi non ha voluto comunque mancare al momento della nascita dell’associazione.
“Bisogna avere coraggio – ha detto ancora Laura Tamiozzo – di denunciare la solitudine in cui sono immerse le famiglie degli imprenditori in difficoltà. Il lavoro è una componente fondamentale della nostra società lo stabilisce anche la Costituzione: il lavoro congiunge dipendenti e datori di lavoro. Questo è uno dei cardini della nostra associazione: per tutelare tutti, per aiutare chi è in difficoltà assieme alla Filca Cisl vogliamo ascoltare chi rischia la desertificazione emotiva ed economica. La cultura della ricchezza ha aumentato individualismo ed egoismo. Noi vogliamo essere una scelta di solidarietà e di etica di fronte a questo deserto”. Sara’ cosi’ messo a disposizione delle persone in difficoltà un numero verde e un gruppo di psicologi. Ad affiancare l’iniziativa per lo studio di percorsi di credito d’emergenza si è resa disponibile Banca Etica. (ANSA).