Il suo nome figurava in cima alla lista degli individui sospettati quali autori dell’omicidio di Angelo Moressa (avvenuto nel 2005), motivo per cui i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Padova non hanno avuto esitazioni nell’andare a perquisire immediatamente la sua abitazione per risalire a chi, in una notte di metà luglio, avesse trafugato la bara della vittima di quel cruento fatto di sangue. Sapendo di avere a che fare con una persona molto scaltra, gli addetti alla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri hanno eseguito una perquisizione mirata dell’abitazione e un sopralluogo certosino in cimitero dove la tomba era stata violata. La ricostruzione temporale e le prove raccolte dai militari dell’Arma di Padova in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Piove di Sacco (PD) hanno convinto il Sostituto Procuratore Dott. Roberto D’Angelo, titolare dell’indagine, a richiedere con la massima urgenza una misura cautelare. La richiesta è stata quindi esaminata dal GIP Paola Cameran che ha condiviso l’impianto accusatorio emettendo un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, subito eseguita dai Carabinieri del Reparto Operativo di Padova.
Questa notte le porte del carcere “Due Palazzi” si sono spalancate per il 32enne padovano Leopoldo Mantoan, per ora accusato solo di vilipendio di tomba e sottrazione di cadavere (artt. 408 e 411 C.P.). Le indagini sui suoi complici sono ancora in pieno svolgimento ma, per questo “delitto di mezza estate” (la bara è stata ritrovata il 17 luglio u.s. nascosta lungo l’argine di un fiume) i Carabinieri sono ora in grado di fargli delle precise contestazioni e l’indagine potrebbe costituire una svolta anche per documentare il grave astio che il soggetto continuerebbe a nutrire – anche da morto – nei confronti di Angelo Moressa, ucciso con numerose coltellate da un assassino ancora in circolazione.
Non si può escludere che l’arrestato, già in conflitto con il vittima per motivi di natura economica, intendesse chiedere un riscatto alla famiglia MORESSA per rifarsi di quanto riteneva gli fosse dovuto.