La guida della catena internazionale degli hotel Best Western non ha dubbi e alla voce Padova sentenzia: “Imperdibile lo spritz in piazza dei Signori”. Prende spunto da questo giudizio oggettivo e (finalmente) non provinciale il presidente dell’Ascom Confcommercio, Fernando Zilio, per spezzare una lancia in favore del “rito pubblico” numero uno “made in Padova”.
“Quando, un po’ di tempo fa – rivela il presidente dell’Ascom – Benedetta Parodi venne in città, in autunno, per ricevere un nostro premio, chiese di poter gustare lo spritz. La accompagnammo in piazza delle Erbe e lì chiamò al telefono il marito Fabio Caressa per dirgli “Fabio, sai cosa sto facendo? Sto sorseggiando lo spritz in piazza a Padova!” Come dire: sono in uno dei luoghi “cult” del turismo mondiale. Ecco, dovremmo essere così anche noi padovani: valorizzare ciò che abbiamo e lasciar perdere certe sterili contrapposizioni che non fanno bene né alla città né alla sua economia”. La presa di posizione del presidente dell’Ascom giunge nel bel mezzo di una caldissima estate resa ancor più “calda” dalla polemica sugli orari dei pubblici esercizi delle piazze.
“A monte – spiega Zilio – ci sono ovviamente le regole che vanno rispettate ma che non possono solo “vietare” ma devono anche essere orientate a favorire l’afflusso di chi chiede di poter vivere Padova. Se lo spritz è un marchio che “tira”, perché mai non dovremmo sfruttarne l’appeal, soprattutto in tempi di vacche magre come quello che stiamo attraversando?”
Il discorso del presidente dell’Ascom è semplice. “La nostra battaglia – spiega il numero uno dei commercianti padovani – è tutta tesa a non desertificare i centri urbani, perché quello è il pericolo maggiore al quale andiamo incontro. Quando sosteniamo che vanno favoriti i negozi dei centri storici e non gli outlet realizzati in aperta campagna con dispendio di territorio, seguiamo un ragionamento che si fonda sulla logica “gente in centro uguale lotta al degrado, uguale occasioni di socializzazione, uguale economia che gira”. Di questo dovrebbero rendersi conto anche i residenti che da un abbandono delle piazze, sicuramente ri-occupate da loschi figuri, non potrebbero che ricavare un crollo delle valutazioni dei loro immobili”.
Dunque una lancia spezzata in favore dell’apertura degli esercizi pubblici, ma anche in favore degli altri luoghi di aggregazione.
“Qui si tratta di sostenere un’eccellenza – continua Zilio – e come tutte le eccellenze si può declinare a più livelli. A Barcellona si va per la “movida”, poi, una volta arrivati nella città catalana ognuno si sceglie la vacanza che più gli è congeniale: locale di lusso nella rambla o locale più modesto nel barrio gotico, salvo poi andare tutti, il giorno seguente, a vedere la Sagrada Familia. Perché Padova non dovrebbe proporsi in questi termini? Piazza dei Signori e, più in generale, le piazze del centro, per un aperitivo di classe, comodamente seduti ad un tavolino, il naviglio e qualsiasi altro luogo cittadino per uno spritz più popolare ma non di minore qualità con l’obiettivo però di far convogliare in città un turismo che dovrebbe poter trovare nello spritz padovano un “marchio” che, come tutti i marchi, viene depositato per essere sfruttato economicamente ma che, proprio per questo, ha bisogno di regole ben precise in grado non solo di valorizzarlo ma anche di difenderlo”.
Si tratta, insomma, di sfruttare qualcosa che la storia e la cultura cittadine hanno saputo consegnare ai padovani e che i padovani hanno l’obbligo di non disperdere. “Soprattutto – conclude Zilio – sprecando energie in contrapposizioni che non giovano a nessuno”.