Sono due gli annunci dati con una certa rilevanza dati dall’amministrazione di Sergio Giordani nelle scorse settimane. Entrambe due buone notizie per la zona di via Valeri e dei Giardini dell’Arena dove la gestione del decoro urbano è più che compromessa da troppo tempo, a prescindere dalle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni.
Il primo intervento, prevede il ritorno di un parcheggio nell’area PP1. Era il 2008, ed alla vigilia della crisi dell’edilizia più spaventosa degli ultimi cento anni, la classe dirigente di allora, decise che in quell’area poteva sorgere un nuovo spicchio di città, con una torre mirabolante e delle “ville urbane” di grande pregio. Intuizione che era nata ancora ai tempi dell’amministrazione di Giustina Destro (anni 1999 – 2004). Ovviamente non se ne fece nulla ed è facile con il senno di poi dire che dieci anni di chiusura causa cantiere mai partito sul serio per la bonifica sono costati alle casse del Comune e della Provincia, proprietari dell’area, qualcosa come cinque milioni di euro, ad essere prudenti, di mancati introiti dei parcheggi, ed un bel po’ anche ai commercianti della zona, che hanno visto sparire, in cambio di nulla, uno dei migliori “polmoni” per le auto in città.
L’operazione era stata immaginata all’epoca di Giustina Destro anche per risolvere la bonifica del terreno, da bonificare. Ebbene, ribadisco, ragionando con il senno di poi, sarebbe bastato accantonare una quota dei proventi dei parcheggi e procedere con la bonifica a stralci, per avere ora un terreno pronto a qualsiasi uso, compreso quello di parco urbano con magari una cubatura diversa da quella immaginata prima della crisi dei subprime.
E’ stato abile e tenace il sindaco Giordani, affiancato dall’onnipresente Roberto Tosetto, nello sbrogliare il nodo ingarbugliato di liquidazione della società che doveva far sorgere il mega complesso immaginato in un’altra epoca dall’architetto Boris Podrecca.
Ora quello spazio può ritornare ad un uso pubblico. Per tanti anni è stato, e lo è ancora, territorio di spaccio e consumo di droga. Come lo è il declivio che porta al canale che separa l’area dai Giardini dell’Arena. Per rivitalizzare l’ex boulevard del tram alle spalle della Cappella degli Scrovegni l’amministrazione comunale ha stanziato 30mila euro per l’organizzazione di intrattenimenti ed eventi che dovrebbero, nelle intenzioni, allontanare i commerci dei ciclospacciatori che da almeno una ventina d’anni si danno appuntamento in zona con l’affannata umanità caduta nel vortice della tossicodipendenza. Sempre che non succeda poi che gli intrattenimenti danzanti non finiscano ad essere colonna sonora di traffici che magari si spostino appena qualche metro più in là. Anche questo un provvedimento provvisorio, che magari servirà ad accontentare qualche deluso dei bandi di Naviglio e Parco della Musica, più che a far davvero rinascere quell’area, tanto bella in potenza quanto difficile da strappare allo spaccio.
La foto qui sopra (che ritrae un tossicodipendente con la siringa in mano intento a iniettarsi dell’eroina sui piedi) e quella a fianco documentano lo stato dell’arte, ieri, della zona, con tossicodipendenti che si bucano in pieno giorno, sul marciapiede, nell’indifferenza generale, tra gli sguardi un po’ rassegnati di chi quella zona la frequenta da un po’, e come l’argine del naviglio interno, anche a causa di un allentarsi della meritoria attività di sorveglianza dell’associazione “Amissi del Piovego”, sia diventato una sorta di stanza del buco con vista sulla Cappella degli Scrovegni. In attesa di riaprire il parcheggio e far decollare con gli spettacolini e magari un paio di immancabili bar temporanei, la zona degli Scrovegni, suggerisco sommessamente di mandare Aps a pulire e magari anche disboscare un attimo dagli arbusti l’argine del Naviglio e magari far passare un po’ più spesso le pattuglie di Strade sicure o dei vigili urbani anche nelle vie Valeri e Tommaseo. Piccoli provvedimenti in attesa di un grande futuro.
Alberto Gottardo