C’è qualcosa di disonesto intellettualmente nella vicenda del nuovo ospedale. Qualcosa che a ben guardare fa intravedere un braccio di ferro che probabilmente si è tenuto in questi mesi e in cui ha prevalso l’ideologia sulla razionalità e la scienza. Urbanistica e idraulica hanno perso. L’alternativa è che dopo 5 anni, una banda di ubriachi sia stata sostituita all’ultimo dai savi che hanno bocciato l’altro giorno la cosiddetta area di Padova ovest, la palude, come l’ha battezzata Bitonci (quando non si allaga nemmeno quando piove, come testimoniato da questo empirico video)
La vicenda surreale è ben riassunta dal Corriere del Veneto di oggi che riportiamo qui di seguito nel titolo e nelle prime righe dell’articolo di Davide D’Attino:
Nuovo ospedale, le giravolte dei tecnici Padova Ovest da ideale a impraticabile. L’area bocciata giovedì dalla commissione, per anni sbandierata come la migliore
PADOVA È passata dall’essere considerata la migliore area possibile dove realizzare il nuovo ospedale, alla peggiore. In meno di cinque anni. Parliamo di Padova Ovest, ovviamente. Proprio questo, infatti, è successo tra il 23 marzo 2010, quando Regione, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia e Iov sottoscrissero il progetto del cosiddetto «Patavium» (un immenso nosocomio da costruire appunto ad Est di corso Australia, quasi di fronte allo stadio Euganeo, e che sarebbe costato più di un miliardo e mezzo di euro), e il 25 febbraio 2015, quando i 540mila metri quadri in questione sono stati, praticamente, «bocciati» in toto dall’ennesima commissione tecnica istituita per dirimere la vicenda.
Già, i tecnici. Gli esperti. I «saggi». Per comprendere come sia stata possibile una «giravolta» del genere, basta andare a rileggere le loro stesse parole.
(L’articolo continua sul Corriere del Veneto di oggi)
La cosa più intelligente in queste ore l’ha scritta su twitter Ivo Rossi:
quando i tecnici si piegarono agli interessi e alla politica il #Veneto produsse il Vajont. Su Ospedale l’abiura nella #Padova di Galileo
— Ivo Rossi (@ivorossi) 27 Febbraio 2015