“La tangenziale di Padova non presenta le indispensabili misure di sicurezza e nel periodo estivo aumenta in maniera esponenziale il rischio di gravi incidenti che possono coinvolgere automobili, moto e mezzi pesanti”.
Questo l’allarme lanciato da Roberto Rovoletto, presidente di Gizip (Gruppo Imprenditori Zona Industriale di Padova), anche a seguito delle numerose segnalazioni raccolte da autotrasportatori, automobilisti, motociclisti e operatori su strada. “Già in precedenza avevo denunciato al Comune di Padova e alla Provincia le precarie condizioni in cui versa Corso Argentina – afferma Rovoletto – ma nulla è stato fatto per intervenire in una situazione che si fa ogni giorno più difficile. I guard rail collocati sull’arteria, infatti, sono arrugginiti e spesso divelti o comunque recanti rotture. A questo si aggiunge, fatto ancor più grave, che per alcuni lunghi tratti tali dispositivi raggiungono a mala pena un’altezza sufficiente a frenare la corsa di una bicicletta, quando invece il codice della strada e le normative europee stabiliscono che questi debbano raggiungere un’altezza di almeno 1,20 m considerate le caratteristiche della strada in questione. Inoltre nelle strade ad alta percorrenza, come appunto la tangenziale di Padova, bisognerebbe inserire le apposite strutture, definite new jersey, sia nella parte laterale che nella linea divisoria centrale. E’ facile immaginare che disastro potrebbe accadere se un tir o un camion come quelli che quotidianamente percorrono questa strada per qualunque motivo sbandasse: un guard rail vecchio e basso certamente non rappresenterebbe un adeguato strumento di contenimento e pertanto, abbattendo con facilità la barriera, potrebbe travolgere altri mezzi mettendo in pericolo pure gli edifici che sorgono accanto alla tangenziale e le persone in essi presenti. Molti lavoratori e proprietari che hanno gli immobili in questa zona sono terrorizzati dalla possibilità che da un momento all’altro possano essere travolti dall’arrivo improvviso di un mezzo di trasporto che rovina dalla tangenziale – prosegue – senza dimenticare che per la circolazione sarebbe il caos completo. Queste preoccupazioni emergono anche da numerose associazioni, locali e nazionali, di motociclisti con cui spesso ho avuto modo di confrontarmi: senza le opportune misure di sicurezza, per un centauro si potrebbe trattare di un rischio mortale. Ricordo che Corso Argentina viene normalmente percorso da 60.000 – 70.000 veicoli al giorno e, ovviamente, il numero si alza notevolmente nei mesi estivi quando viaggiano anche molti vacanzieri e famiglie. Mi faccio quindi portavoce delle istanze di tutti coloro che sono in vario modo coinvolti nell’utilizzo di questa importante via di collegamento e mi rivolgo ai responsabili per la sicurezza stradale e la viabilità del Comune di Padova e della Provincia affinché interagiscano e provvedano immediatamente, magari con un primo intervento provvisorio di messa in sicurezza, per poi operare con una soluzione definitiva. Chi ha il compito di garantire l’incolumità degli automobilisti si deve anche assumere le personali responsabilità connesse all’inerzia – conclude Rovoletto – perché la campagna di sicurezza deve coinvolgere tutti partendo proprio dagli enti incaricati a garantire una circolazione serena e protetta”.
Geom. Roberto Rovoletto, presidente GIZIP