Tensione in centro: la polizia carica i disobbedienti. Un arresto. Guarda i video

 

 Tafferugli violenti questa mattina in centro storico a Padova nelle vicinanze di palazzo del Bo. A scatenare la violenza degli attivisti dell’ultra sinistra che gravita nell’area del centro sociale Pedro e del movimento dell’Onda una manifestazione autorizzata degli attivisti di Forza Nuova. Guidati dal segretario nazionale del movimento, Paolo Caratossidis, una trentina di iscritti al movimento di destra ha datovita ad un presidio di fronte all’accesso del cortile antico dell’Ateneo, medaglia d’oro alla resistenza. Il presidio è stato organizzato in occasione della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe, per commemorare Norma Cossetto, istriana infoibata nel 1943, studentessa dell’Università di Padova. La polizia poco dopo le 11 è intervenuta quando alcuni manifestanti dell’area disobbediente, hanno provato ad aggirare lo chieramento di polizia e carabinieri per venire a contatto con i forzanuovisti. Contro la polizia i disobbedienti hanno scagliato delle transenne ed alcuni petardi ad alto potenziale. Dopo alcune cariche di allegerimento i disobbedienti, che hanno rovesciato in strada alcuni scooter e dei cassonetti a formare una improvvisata barricata, sono stati dispersi. Un dirigente della questura è rimasto contuso al volto da un pugno, sferratogli da Davide Fontolan, 33enne con precedenti di polizia per altre manifestazioni di questo tipo oltre che per spaccio di droga. Il presidio degli attivisti di Fn si è svolta come concordato senza nessun incidente.
Sulla vicenda Forza Nuova ha diramato un comunicato che riceviamo e pubblichiamo:
Oggi in occasione del ‘Giorno e Ricordo’ del martirio di migliaia di italiani massacrati nelle foibe dai partigiani comunisti titini di fronte all’ingresso del Palazzo del Bò a Padova i militanti di Forza Nuova, Destra Universitaria e Lotta Studentesca hanno svolto un presidio in ricordo del vero e proprio genocidio perpetrato nei confronti degli italiani trucidati e dei tanti esuli giuliani, istriani e dalmati. Tra questi spicca la figura dell’istriana Norma Cossetto studentessa all’Università di Padova violentata orribilmente , seviziata ed uccisa infoibata nell’ottobre del 1943, laureata ad honorem su richiesta del Rettore Concetto Marchesi e premiata con la medaglia d’oro al valore civile dal presidente della Repubblica Ciampi. Nel suo ricordo è stato anche posto un mazzo di fiori all’entrata del cortile antico di Palazzo del Bò.
Lo striscione dall’eloquente contenuto: ‘mai più odio, mai più comunismo’ non è bastato ad evitare che un branco dei soliti debosciati del collettivo di scienze politiche legati al cso pedro tentassero inutilmente di sabotare l’iniziativa.
Forza Nuova è passata confermando un’immagine di solidità, ordine e rispetto. In un giorno che doveva essere dedicato alla memoria di una storia troppo a lungo taciuta, solo l’impegno e la caparbietà dei giovani e degli studenti di ‘destra’ ha permesso che la manifestazione si svolgesse come da programma. Paolo Caratossidis coordinatore nazionale di Forza Nuova commenta: “Una data importante che descrive la ritrovata agibilità politica di moltissimi studenti e non che da sempre hanno denunciato il dramma delle foibe ed il cancro comunista. Le infantili provocazioni di qualche sbandato dei centri sociali non hanno raggiunto alcun obiettivo se non quello di rinforzare la nostra determinazione nel dare un giusto tributo a tutte quelle famiglie di esuli o infoibati che chiedono ancora una giustizia che non è a loro concessa”.
E conclude: “E’ molto singolare notare da parte del centrodestra e del centrosinistra la medesima apatia nel ricordare le foibe. Se i secondi hanno avuto un’ indiscutibile responsabilità nell’occultamento della Verità storica i primi che hanno sfruttato anche ‘elettoralmente’ la sofferenza degli istriani-dalmati sono di gran lunga peggiori per la totale assenza di partecipazione in iniziative come questa”.
Clicca qui per vedere il video del lancio dei petardi e delle cariche della polizia
Qui il video caricato dagli studenti che hanno partecipato al corteo antifascista degenerato negli scontri