Leggo su Repubblica.it che “In Veneto non scatterà, per ora, il ticket sanitario previsto dalla manovra economica. Lo ha annunciato questa mattina, il presidente della regione Luca Zaia”.
E mi arrabbio. Perchè capisco che in politica qualche suggestione è lecita. Ma raccontare palle sulla pelle dei cittadini non è amissibile.
E quello del presidente Zaia è un annuncio truffaldino. Perchè il ticket sul pronto soccorso c’è già. Una settimana fa, venerdì pomeriggio, sono arrivato in pronto soccorso all’ospedale diPadova con 39,8 di febbre. I medici, bravissimi quelli del reparto infettivi, mi hanno curato per una infezione alla gamba sinistra, vecchia recrudescenza di un incidente capitatomi anni fa.
L’ho spiegato anche ai sanitari dell’ambulanza: sono a rischio osteomielite, una infezione pericolosa delle ossa, che già quattro anni fa mi ha portato in rianimazione in coma.
Ebbene nonostante questo sono stato valutato come codice bianco. Quindi venerdì sera sono tornato a casa dal pronto soccorso, con l’impegno di tornare la mattina seguente per ulteriori esami clinici. Vi risparmio la nottata a casa con la febbre tornata stabilmente sopra i 39, e ladomanda del perchènon mi abbiano trattenuto in osservazione. Poi in ospedale mi hanno ricoverato il giorno dopo.In 5 giorni mi hanno fatto 20 flebo di antibiotico. Adesso sto meglio, e mi arrabbio. Perchè sento raccontare fregnacce. La sostanza è che siccome c’è il buco della sanità da ripianare, 39,8 di febbre e globuli bianchi in orbita non sono sufficienti a farti valutare come un paziente in pericolo di vita. Ho una bolletta da 49,95 euro di ticket composti da 25 euro di quota fissa, 18,60 di visita specialistica, 6,35 euro di indagini bioumorali. Mi opporrò al pagamento di questa tassa sulla mia malattia. E nella letterà che invierò alla direzione sanitaria chiederò anche che il presidente della Regione del Veneto non mi prenda più in giro. Il ticket sul pronto soccorso in Veneto c’è già.
Alberto Gottardo
