“Una cosa deve essere chiara: non è un evento per pochi e non è nemmeno un evento per il solo centro”.
Partita a spron battuto la campagna adesioni per il Black Friday in programma a Padova il prossimo 21 novembre, il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, “padre” della manifestazione che lo scorso anno fece affluire nelle casse di un commercio padovano in grave crisi qualcosa come 2,2 milioni di euro in tre ore, mette i puntini sulle “i” di un evento che, proprio perchè nuovo e proprio perchè inusuale, non può essere valutato con i parametri tradizionali.
“Inannzitutto – spiega il presidente dell’Ascom – va sottolineato che i protagonisti del Black Friday sono i negozi. Non ci sono manifestazioni di corollario nè appuntamenti in luoghi particolari. Questo significa che tutti i negozi possono “inventarsi” qualcosa per diventare i protagonisti di quella che abbiamo definito la “lista dei desideri”. In altre parole: non lo dice nessuno che il capo d’abbigliamento di firma scontato dell’80 per cento sia per forza in centro e non alla Guizza o all’Arcella, o a Ponte di Brenta o a Chiesanuova”.
Il problema, dunque, si sposta sulla comunicazione che ogni negozio sarà in grado di fare soprattutto nei giorni precedenti l’evento.
“Per questo – continua il presidente dell’Ascom – abbiamo chiesto alla World Appeal, l’agenzia che gestisce la kermesse, di spingere al massimo la comunicazione sul web sollecitando una maggiore fidelizzazione grazie ai “mi piace” sulla pagina Black Friday di Facebook ed il sostegno delle fashion blogger, oltre ad una maggiore disponibilità a vivacizzare la proposta del singolo negozio, attraverso le foto dei prodotti a più elevato richiamo”.
Insomma una “caccia al tesoro” il Black Friday padovano, che dovrà essere pianificato, da chi desidera accaparrarsi le offerte più sostanziose, con il giusto anticipo navigando sul sito www.blackfridaypadova.it.
“Come abbiamo detto in sede di presentazione – conclude Bertin – lo spirito del Black Friday non è quello dello sconto standard uguale per tutti, ma quello dello sconto “esagerato” solo per pochi. In altre parole: bisognerà mettersi in fila davanti al negozio prescelto se si vorrà portarsi a casa l’oggetto o il capo di abbigliamento tanto desiderato e che solo la sera del 21 novembre sarà possibile trasformare da desiderio in realtà”.
Intanto all’Ascom coltivano un altro sogno: quello di portare in città 200 mila persone (praticamente un’altra Padova) e sfondare il muro psicologico dei 500 negozi aderenti.
“Per chi come me – conclude Bertin – lo scorso anno aveva dovuto combattere contro lo scetticismo imperante, sarebbe una gran bella soddisfazione!”